Fino all’ultimo giorno utile. Wanda Ferro e Francesco Cannizzaro sono stati dichiarati incompatibili dal Consiglio regionale, come previsto dalla legge, e come già stabilito dalla giunta delle elezioni. L’Aula ha ratificato all’unanimità il provvedimento della giunta, e adesso, i due consiglieri avranno dieci giorni dalla notifica del provvedimento per fare la propria scelta: o consiglieri regionali o parlamentari. Altrimenti saranno dichiarati decaduti. Wanda Ferro non è stata presente in Consiglio, lo ha fatto invece Francesco Cannizzaro che ha effettuato un saluto ribadendo la propria volontà di lasciare il Consiglio e di voler rassegnare le dimissioni nei prossimi giorni “a causa dell’instabilità del quadro politico nazionale”. A due mesi e mezzo dal voto, insomma, i due consiglieri continuano a rimanere saldi alla poltrona e a mantenere le proprie strutture che, poi, sono il vero nocciolo della questione. Avrebbero potuto scegliere già dal giorno dopo le elezioni politiche, ma ancora lasceranno passare qualche altro tempo di prima di rassegnare le proprie dimissioni.

Per un pugno di seggi. Si va verso la rissa nel centrodestra

Il ritardo nelle loro dimissione frena ancora l’ingresso dei primi dei non eletti. Francesco Cannizzaro sarà sostituito da Giuseppe Pedà che dovrebbe aderire al gruppo di Forza Italia e non a quello della Casa delle Libertà. Il che lascia libere le ambizioni di Gianluca Gallo che potrebbe diventare capogruppo della Cdl al posto di Cannizzaro. Sempre che la Corte di Cassazione il prossimo 30 maggio confermi il suo scranno in danno di Giuseppe Graziano. Al posto di Wanda Ferro rientrerebbe in Aula Giuseppe Mangialavori, senatore di Forza Italia, che si troverebbe a sua volta in una situazione di incompatibilità. C’è solo da augurarsi che non impieghi gli stessi tempi di Cannizzaro e Ferro. A quel punto dovrebbe entrare Claudio Parente, intenzionato ad entrare in Forza Italia con ambizione di divenirne capogruppo visto che Tallini è vicepresidente del Consiglio. A palazzo Campanella è arrivata però una pec di diffida di Gianpaolo Chiappetta che avanza pretese sul posto della Ferro secondo una diversa interpretazione del collegio di riferimento. Al momento gli uffici di palazzo Campanella non hanno neanche risposto e probabilmente Chiappetta, qualora decidesse di far valere le proprie ragioni, dovrebbe agire in giudizio in via amministrativa.

Le tensioni nella maggioranza. Ancora una volta senza numero legale

Ancora crepe nella maggioranza. Il solito Carlo Guccione ha provato a far inserire un ordine del giorno su Calabria Verde. Il presidente Nicola Irto ha rifiutato la proposta a norma di regolamento e rinviato tutto alla prossima Conferenza dei capigruppo e, quindi, al prossimo Consiglio regionale. Guccione ha ribadito a chiare lettere la necessità che il governatore Oliverio si presenti in Aula con un’informativa dettagliata sulle vicende che hanno interessato Calabria Verde e sulle prospettive di sviluppo.

Al momento della discussione di una legge, targata Acri, in materia di agricoltura (Tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio calabrese), la minoranza ha chiesto la verifica del numero legale che non ci sarebbe stata se i consiglieri del centrodestra avessero deciso di abbandonare l’Aula. Gianluca Gallo lo ha sottolineato: “emergono ancora una volta lo sfilacciamento della maggioranza e l’isolamento del governatore”.

Le mozioni: la Regione a difesa dell'olio di Calabria

Approvate, infine, una serie di mozioni che danno impegno al governo regionale di impegnarsi in diversi settori. Esposito con la sua mozione ha chiesto il miglioramento della rete oncologica per fermare il fenomeno della migrazione sanitaria, mentre Gallo ha chiesto interventi sul governo regionale e quello europeo a tutela dell’olio calabrese insidiato da quello tunisino che, al momento non paga i dazi. Rinviata infine la discussione sulla riforma del welfare anche a seguito dell’impugnativa della legge regionale in materia da parte di alcuni Comuni. L’assessore al ramo Angela Robbe ha garantito però che la discussione sarà ripresa a brevissimo in Commissione.

 

Riccardo Tripepi