Il segretario regionale esulta: «Evitate lungaggini e il ricorso in Assemblea». E sulle polemiche dà la colpa alla stampa: «Ha difficoltà a raccontare le notizie positive»
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Il prossimo 20 febbraio il Partito democratico calabrese avrà cinque segretari provinciali nei comuni capoluogo di provincia, che saranno il risultato di cinque congressi che, seppur a fatica, hanno consegnato al segretario regionale Nicola Irto 4 mozioni unitarie (a Reggio, Catanzaro, Vibo e Crotone) e una doppia candidatura a Cosenza. «Un elemento di ricchezza» dice il numero uno del Pd calabrese, a margine dell’incontro che il partito ha organizzato a Catanzaro per fare il punto su Sorical e Sacal.
«In altri momenti - ha aggiunto Irto - abbiamo avuto più di due candidature, che significava un dibattito interno più ampio e il rischio di dover eleggere i segretari in assemblea, un tecnicismo interno. Invece così il 20 febbraio avremo cinque segretari provinciali del partito e un percorso abbastanza chiaro per poter ripartire, riorganizzare e rigenerare il partito in Calabria».
Proprio “ri-generare” è il leit motive della mozione che ha consacrato Nicola Irto all’Assemblea regionale circa un mese fa, e su questo solco il segretario intende continuare: «Dai congressi esce fuori una classe rigenerata, nuova, giovani, donne e uomini di nuova generazione con profili innovativi che possono dare una mano a rigenerare il Pd dal basso. Quando finirà tutto il percorso congressuale, avremo oltre 400 nuovi dirigenti di nuova generazione impegnati nelle assemblee provinciali e cittadine. A questi - ha aggiunto - seguiranno i congressi di circolo, oltre 400, entro metà marzo. Insomma, stiamo uscendo piano piano e anche con fatica, ma stiamo uscendo, dalla lunghissima e tormentata fase commissariale».
Nonostante riconosca la «fatica» per raggiungere il risultato «unitario», Irto non rinuncia ad una nota polemica: «Mi sembra curioso - ha osservato il segretario del Pd calabrese - che non si valorizzi il fatto che andiamo a chiudere quattro congressi provinciali su cinque in maniera unitaria. Comprendo che i mezzi di comunicazione hanno difficoltà a raccontare le notizie positive rispetto alle questioni di dibattito e discussione, ma credo che sia un passo avanti enorme rispetto al passato per il Pd»