VIDEO | Mancano due mesi esatti alle elezioni regionali ma un'assoluta incertezza domina ancora la scena. L’unica cosa che non manca sono le ambizioni politiche di chi aspetta solo che squilli il telefono. Eccoli tutti insieme
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A un mese esatto dalla presentazione delle liste e a due dalle elezioni regionali, in Calabria siamo ancora ai piedi di Pilato, in attesa della sentenza. Da destra a sinistra, passando per i Cinquestelle, non c’è ancora nulla di certo. Anzi, non c’è proprio nulla. L’unica cosa che non manca sono i candidati in autopromozione. Un manipolo di aspiranti presidenti alla Regione che hanno fatto tutto da soli, decidendo di essere la scelta migliore per la Calabria, e poco male se nessuno gli ha chiesto niente.
Le sliding doors di Oliverio
Come il governatore uscente Mario Oliverio, che però ostenta consensi oceanici nella fantomatica base (la sua), nei circoli (i suoi) e tra i sindaci (sempre i suoi). Peccato che i sondaggi commissionati dal Pd alla società Swg dicano che l’86% dei calabresi non lo vuole, senza contare che con lui tra i piedi il Partito democratico non riesce neppure a fare la lista della spesa, figurarsi quelle per elezioni. Lo dimostra il fatto che la presenza ostinata del governatore, unita alla frigidità delle Cinque stelle, ha già determinato il forfait di Florindo Rubbettino, che Zingaretti voleva incoronare candidato ufficiale del partito. L’editore di Soveria Mannelli è però forse l’unico in questa storia a non essersi fatto sopraffare dall’ambizione personale, defilandosi in maniera dignitosa quando ha capito che i margini di manovra erano ridottissimi.
Dalila l’irriducibile
Candidata self-made è anche la deputata pentastellata Dalila Nesci, che nonostante sia stata rieletta al Parlamento appena un anno mezzo fa, sarebbe pronta a sacrificarsi, bontà sua, sedendosi sulla poltrona del 10° piano della Cittadella, incurante del momento tragicomico, stile Mamma ho perso l’aereo, che sta vivendo il Movimento. Ancora ieri, la deputata di Tropea ribadiva a chiare lettere di essere «la candidata ideale», contraddicendo ancora una volta Luigi Di Maio che invece della Nesci non vuol sentir parlare, tanto più che le regole del M5s le impedirebbero di lasciare in corsa il suo mandato in Parlamento.
Talarico, Mr. Cravatta
In cerca di qualcuno che lo candidi, anche Maurizio Talarico, il re delle cravatte, avvistato l'altra mattina solo e ramingo in Piazza della Repubblica a Pizzo, mentre consultava in maniera compulsiva il cellullare, probabilmente in attesa di un segnale dal Nazareno che forse non arriverà mai.
Tansi l’arancione
Solo ma non solissimo, invece, è Carlo Tansi. L’ex capo della Protezione civile può contare su un discreto numero di estimatori nella società civile, ma sa che senza una forza politica alle spalle le sue chance sono ridotte al lumicino. Ecco perché continua a lanciare appelli subliminali ai Cinquestelle e tiene le dita così incrociate che rischia di non riuscirle più a districare.
Di Lieto candida Di Lieto
Tra chi ha confuso l’elezione alla presidenza della Regione con un solitario a carte c’è anche Francesco Di Lieto, responsabile del Codacons in Calabria. In un comunicato diffuso nelle ultime ore, l’associazione dei consumatori, cioè Di Lieto stesso, si rivolge ai partiti (senza dire quali e dove, che siano a destra o a sinistra non sembra fare differenza per lui) affinché appoggino la sua candidatura. Insomma, il Codacons che candida il Codacons.
Nucera cerca un tuttofare
Tra gli outsider alla presidenza della Regione c’è anche Giuseppe Nucera, ex presidente di Confindustria Reggio, anche lui senza partito, anche lui con tanta voglia di fare. Non a caso il suo slogan è “La Calabria che vogliamo”. Per ora, però, vuole soprattutto un addetto_stampa_barra_autista. E l’altro giorno, poco prima dell’alba, alle 5 del mattino, ha pensato bene di spammare sui cellulari di decine e decine di giornalisti un messaggio dai toni surreali per chi ha avuto la sventura di leggerlo a quell’ora: «Buon giorno cerco un giovane, che sa scrivere con patente SENZA AUTO per guidare la mia auto assistermi accompagnarmi riprendere diffondere a terzi e in primis a chi gestisce il mio profilo sui social. Sede di partenza Sellia Marina. Offro alloggio, vitto (quello che mangio io o si cucina in proprio). Retribuzione adeguata alla prestazione, contratto a termine di 2 mesi oppure ritenuta d'acconto. Disponibilità da IERI. TEL.335…».
Quindi, ricapitolando: l’aspirante addetto_stampa_barra_autista deve essere giovane (che sia giornalista è irrilevante), deve saper scrivere (possibilmente anche leggere), e deve saperlo fare usando la patente a mo’ di pennello, ma soprattutto deve rinnegare come un peccato tutto in maiuscolo la sua auto. Inoltre deve essere frugale e un po’ cuoco in caso di necessità. Alla bisogna deve anche essere in grado di viaggiare nel tempo, con una simpatica disponibilità retroattiva («da ieri»), probabilmente per impedire che il suo datore di lavoro mandi messaggi simili nel cuore della notte ai colleghi tuttofare.
Infine, il passaggio più inquietante: la retribuzione sarà adeguata alla prestazione. Che si presume sarà insindacabilmente valutata dall’aspirante Presidente Navigator della Regione Calabria… che Dio ci aiuti.
Occhiuto sta come d’autunno sugli alberi le foglie
Infine c’è Mario Occhiuto, che solo non è, visto che ancora gli fanno compagnia la coordinatrice di Forza Italia Jole Santelli e il consigliere regionale Domenico Tallini. Ma nelle ultime settimane, dopo il veto esplicito della Lega, sembra aver perso ogni entusiasmo, probabilmente stanco di essere tenuto sulla corda. Il vertice risolutivo tra Salvini, Meloni e Berlusconi, dal quale dovrebbe arrivare il nome definitivo del candidato del centrodestra in Calabria, viene continuamento rimandato. E così si sta, “come d’autunno sugli alberi le foglie”.
degirolamo@lactv.it