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Prima la querela per i continui roghi alla diossina, poi la promessa dello sgombero entro 12 mesi prima della prossima estate, ora la richiesta dell’intervento dell’esercito per garantire maggior controllo del territorio. Scordovillo, campo rom più grande del Sud Italia, continua a dare grane al sindaco di Lamezia Paolo Mascaro.
Mascaro: ‘Chiediamo il presidio permanente dell'Esercito’
"In linea con il programma di Governo della nuova amministrazione comunale, che ha posto come prioritaria la tutela e la salvaguardia della sicurezza dei cittadini, nonché la vivibilità della nostra città, il sindaco Mascaro ha pianificato un incontro che avverrà nei prossimi giorni, con il Prefetto della Provincia di Catanzaro, Latella, e con il Comandante della Compagnia Sirio di Lamezia Terme, al fine di richiedere un presidio permanete dell'Esercito.
Tale richiesta nasce dalla necessità di porre rimedio a quelle che oramai sono divenute una vera e propria urgenza/emergenza in merito alla convivenza con la popolazione Rom e per ciò che concerne l'inquinamento ambientale causato da discariche abusive a cielo aperto”.
Dall'Amministrazione Mascaro si chiederà quindi "la presenza giornaliera di militari che possano sorvegliare la città con particolare attenzione alle zona abitate dalla popolazione Rom ed a quelle divenute teatro di episodi di inciviltà e criminalità".
“La presenza dei Militari garantirà, quindi, un'opera costante di prevenzione e repressione in alcune zone specifiche del nostro territorio, - spiegano ancora dal Comune in una nota - cercando di contenere alcuni fenomeni che ledono la sicurezza e la salute dell'intera cittadinanza.
“L'intervento dei Militari - continua la nota del sindaco Mascaro - sarà il primo atto di quel progetto mirato a dare non solo decoro urbano alla nostra Città, ma anche dignità umana alla popolazione Rom attraverso un graduale smantellamento dell'accampamento, offrendo loro la possibilità di un convivere civile e, dunque, un progressivo inserimento nella società. La presenza dell'Esercito, conclude Mascaro, non dovrà essere interpretata, solo ed esclusivamente, come presidio Militare tradizionalmente inteso, ma quale strumento che nel garantire la libertà di ciascun cittadino, sarà mero strumento di maggior tutela del territorio e della cittadinanza tutta”.