"E ’ inequivocabile – evidenzia il consigliere della Casa delle Libertà. Il tempo scorre senza che siano assunte decisive contromisure che blindino la sopravvivenza della struttura. E sulla ‘Campanella’ purtroppo incombe sempre di più il rischio chiusura. Uno scenario inquietante che aprirebbe drammatiche prospettive: la sospensione di tutte le attività assistenziali; la perdita di molti posti di lavoro e di professionalità qualificate nelle attività di ricerca e nella cura delle malattie oncologiche; e, ancor più grave, l’incremento dell’emigrazione sanitaria”. Mangialavori sottolinea in particolare questo passaggio: “A pagare il prezzo della chiusura di un’infrastruttura sanitaria così importante e necessaria per la Calabria, sarebbero quelle persone che già sopportano grandi sofferenze e tribolazioni, che affrontano quotidianamente il disagio della malattia, ricorrendo a pesanti farmaci e costose terapie. Malati che, oltre al carico della patologia, dovrebbero dunque  affrontare e sostenere, per curarsi, le spese di trasferimento e permanenza fuori regione. Assolutamente inaccettabile ed offensivo dei diritti primari un sistema sanitario così concepito che invece di lenire le sofferenze ed essere vicino ai più deboli, aumenta il dramma di chi già deve combattere ogni giorno contro malattie importanti. Così, anche il già fragile sistema sanitario della Calabria vedrebbe lievitare ulteriormente i costi dell’emigrazione sanitaria, che diventerebbero decisamente insostenibili”.

“Di fronte ad una emergenza di tale portata – che vedrebbe irrimediabilmente scomparire uno dei pochi centri di eccellenza in Calabria specializzato nell’assistenza oncologica – le Istituzioni non possono rimanere inerti ed impassibili. La politica – rilancia Mangialavori – è chiamata a ricercare tempestivamente ogni utile strumento tecnico-normativo per la risoluzione della vicenda, individuando precise fonti di finanziamento che garantiscano permanentemente, e dunque anche per il futuro, l’operatività della struttura”.

“Dunque, rinnovo l’appello alla politica affinchè – anche mediante il coinvolgimento e la compartecipazione di tutti i livelli di governo – compia tutti gli sforzi per trovare la vera chiave di volta  e  perché  –  anche attraverso l’istituzione del Registro Tumori – conclude Giuseppe Mangialavori,  si diano le risposte sanitarie che i calabresi da tempo attendono”.