«Con la faccia di bronzo» e «senza vergogna». La campagna elettorale di Corigliano Rossano, e nello specifico il comizio tenuto ieri sera dal presidente delle Regione, Roberto Occhiuto e dalla candidata sindaco Pasqualina Straface, sta lasciando strascichi non indifferenti nell’agone politico calabrese.
E così Vittoria Baldino, eletta nel collegio camerale di Corigliano Rossano, vice presidente del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei deputati non perde tempo nel replicare alla parole del governatore, “reo” di «vendersi meriti che non sono propri», a cui ricorda anche che la sua area politica, da queste parti, ha chiuso tribunale, ospedali, tagliato posti letto e distolto fondi per la statale 106.

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«Il presidente Occhiuto e il centrodestra calabrese sono davvero senza vergogna. RCon la faccia di bronzo – dichiara la Baldino in una nota – vengono a fare campagna elettorale su un territorio, quello della fascia ionica cosentina, che hanno a lungo saccheggiato e depredato, sopprimendo tribunali, risorse per strade e ferrovie, posti letto ospedalieri. Invece di mangiare gelati e comiziare con codazzo in favor di telecamere, il presidente della Regione si occupi dei problemi della Calabria, primo fra tutti quello della sanità, di cui è anche commissario straordinario. Già, perché la realtà che vivono quotidianamente i calabresi – spiega uno dei volti più noti del M5S – è ben lontana dal mondo incantato che racconta dai palchi elettorali: una sanità con la spesa corrente più bassa d’Italia, con un tasso del 43% di migrazione sanitaria per un costo totale di 200 milioni di euro. Un territorio in cui si racconta che con l’ospedale unico (che doveva essere consegnato a fine 2024 secondo gli annunci di Occhiuto?!) si risolveranno tutti i problemi, senza dire però che saranno corsie senza medici, proprio come le ambulanze che prestano soccorso a chi ha bisogno: mancano oltre 3000 medici di medicina generale e circa 2500 in corsia, ma non mancano i medici gettonisti, per ciascuno dei quali la Regione spende 43mila euro all’anno in più di quanto spenderebbe per un medico della sanità pubblica».

«Occhiuto ha regalato la sanità calabrese ai privati»

Vittoria Baldino pigia l’acceleratore. «Una sanità regionale totalmente relegata alle strutture ospedaliere e ai centri diagnostici privati, con liste d’attesa infinite. Pensiamo che per una mammografia possono passare tra i 63 e i 128 giorni, ma se ci rivolgiamo ad una struttura privata, in un giorno abbiamo risolto. Ce lo dice lo stesso Cup Online, altra geniale trovata di Occhiuto, sbandierata in pompa magna come storico traguardo, che ha portato zero vantaggi e benefici ai calabresi, ma molti vantaggi e molti benefici agli azionisti dei centri diagnostici privati convenzionati».
La deputata si chiede se sia questa la Calabria nuova che i sindaci devono aiutare a narrare, governata da chi non racconta e ammette i propri fallimenti.

«Preferiscono trincerarsi dietro il lavoro altrui, come la repentina accelerazione dei lavori per la strada statale 106 jonica dovuta al governo Conte1 e al decreto sblocca cantieri, e che grazie a quell’intervento è oggi finanziabile, ma non finanziata interamente per quanto servirebbe, dopo l’ormai famoso e mai smentito scippo di 7 miliardi destinati alla ss106 e dirottati da Berlusconi e Bossi agli allevatori del Nord. Oppure – spiega la deputata originaria di Paludi, nell’hinterland Rossanese – come l’elettrificazione della ferrovia ionica che non solo Occhiuto non ha deliberato ma il cui finanziamento è per lo più legato a fondi Pnrr, risorse portate in Italia dal presidente Conte, mentre il Governo Meloni, con la sua complicità, ha sottratto pochi mesi fa 40 milioni di euro destinati proprio all’elettrificazione della linea ferroviaria Catanzaro Lido-Reggio Calabria».

Insomma, per Vittoria Baldino è facile «vendersi meriti che non sono propri e vantarsi di poter tagliare nastri che sono frutto del lavoro altrui.  È diabolico perseverare venendo a fare comizi in questa terra, mentre con una mano si destinano 15 miliardi di euro per il ponte sullo stretto e con l’altra si decide il definitivo tracollo della Calabria con l’autonomia differenziata. La Calabria ha bisogno di una politica locale che affronti la realtà con trasparenza, competenza e determinazione, non di narrazioni ingannevoli e di mistificazioni, altro che populismo e demagogia».
È quello di Occhiuto, chiosa Vittoria Baldino, «è illusionismo e televendita, un incrocio tra il mago Silvan e Wanna Marchi. La Calabria e i calabresi hanno bisogno che gli venga restituita la dignità di cittadini di un Paese civile. La nostra regione merita di più, molto di più».