«Chi spera che mi faccia da parte, si rassegni: non finisce qui». Con i risultati definitivi sulla sua scrivania, che danno la coalizione di centrosinistra al 30 per cento, Pippo Callipo affida ad una nota le sue considerazioni sulla tornata elettorale appena conclusa, che ha visto trionfare il centrodestra guidato da Jole Santelli.

 

«Il popolo calabrese si è espresso e la volontà popolare va rispettata, sempre e comunque – afferma il candidato a presidente sostenuto dal Pd -. Il dato dell’astensionismo deve indurre a una riflessione profonda perché rappresenta una sconfitta di tutti, un pessimo segnale per la democrazia. Non siamo riusciti a smuovere i troppi calabresi delusi da decenni di cattiva politica, ma abbiamo riacceso la speranza in 245mila calabresi che vorrei ringraziare uno ad uno, come ringrazio chi mi ha affiancato in questa battaglia, dai candidati a chi non ha mai fatto mancare il suo sostegno anche al di fuori delle liste».

 

Poi, una considerazione personale sulla corsa appena conclusa: «Sono abituato ad assumermi la responsabilità delle mie scelte e lo faccio anche di fronte alla sconfitta. Lo faccio a testa alta, perché nessuno può negare che, dopo una vita di lavoro, abbia fatto un sacrificio senza stare lì a fare tanti calcoli. Avevo tutto da perdere ma mi sono comunque messo al servizio della Calabria. Abbiamo detto no ai portatori di pacchetti di voti e sapevamo che ciò avrebbe prodotto delle conseguenze, ma siamo orgogliosi di aver rifiutato determinate logiche. Non era mai successo».

 

L’imprenditore vibonese, noto per il tonno in scatola che produce, ammette che «c’è amarezza per il risultato», ma avverte che non ha nessuna intenzione di farsi da parte. «Chi spera che io lasci il campo libero può rassegnarsi: non finisce qui – dice -. Faremo opposizione seria e costruttiva, saremo comunque vigili sull’operato del nuovo governo regionale. Non arretreremo di un millimetro e non daremo tregua ai potentati che opprimono la Calabria. Continuerò a lottare finché avrò vita affinché i giovani calabresi abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità dei loro coetanei di altre regioni. Non mi rassegno: una Calabria diversa, pulita, non più suddita della vecchia politica, è ancora possibile».