Alta tensione tra centrosinistra e Pippo Callipo. La composizione delle liste sta mettendo a dura prova la tenuta della coalizione e della stessa candidatura del re del tonno.

La lista di Oliverio è la prima a destabilizzare il quadro. Nino De Gaetano, Flora Sculco, Francesco D’Agostino e Orlandino Greco le prime vittime della "scrematura" etico-morale messa in campo da Callipo sul fronte della lista degli oliveriani.

Ma se Sparta piange Atene non ride. Nel mirino anche le scelte messe in atto dal Pd, sulle quali,  in queste ultime frenetiche ore, si è abbattuta la scimitarra del controllo di Callipo e dei suoi sostenitori.

Una rivoluzione nella composizione delle liste che viene fatta sulla base di uno slogan coniato dallo stesso industriale del tonno vibonese: “Callipo non è, né può essere il presidente di tutti”.

L’impostazione non è solo una questione di pendenze giudiziarie. Anche coloro che appartengono ad un usurato ceto politico sono nel mirino della scure callipiana.

Tra i primi a cadere sotto la scure dell’innovazione: Brunello Censore ex parlamentare del Pd. Nel mirino sono finite anche alcune scelte che si stanno facendo nel capoluogo catanzarese. Tra questi il consigliere comunale del Pd, Libero Notarangelo, vicino all’ex vice presidente della giunta regionale Enzo Ciconte, il quale oggi è in transito verso il centrodestra.

Notarangelo viene proposto nella lista del Pd, sponsorizzato dal consigliere comunale di Catanzaro Sergio Costanzo. Risulta indagato nella vicenda delle commissioni, inoltre, è anche il fratello di Mauro Notarangelo, indagato per i falsi certificati al pentito Andrea Mantella. 


Insomma nomi discussi che in queste ore sono passati sotto la lente d’ingrandimento dello staff di Pippo Callipo, il quale si è riservato l’ultima parola su tutte le candidature. Riuscirà il re del tonno a frenare gli appetiti di cordate, correnti e vecchi dinosauri del Pd calabrese? Lo vedremo nelle prossime ore.