Corigliano-Rossano, Trebisacce e Cariati in prima linea. Predisposto un ricorso contro l'ordinanza
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Tante le reazioni dei sindaci dopo la disposizione del Governo nazionale di dichiarare zona rossa la Calabria. Il sindaco di Corigliano Rossano, in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci Falvio Stasi parla di grave «errore politico e se fondato su criteri numerici, questi evidentemente non sono adatti alla realtà calabrese».
L’amministratore richiama la precaria situazione sanitaria ed è per queste ragioni che la «Calabria aveva ed ha bisogno di un piano di guerra, non sterminando ciò che resta del nostro commercio ma potenziando la capacità di resilienza delle nostre strutture sanitarie».
«Ad oggi delle decine di posti di terapia intensiva e sub-intensiva previsti, oppure dei lavori per l’adeguamento degli spazi nei Pronto soccorso e negli altri reparti d’emergenza non c’è neanche l’ombra». Per il sindaco Stasi «serve un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale medico e paramedico, non solo per allestire i poli covid, ma anche per rendere efficienti le organizzazioni degli altri reparti e per implementare un servizio territoriale in grandissima difficoltà e che potrebbe risultare determinante nella gestione della pandemia.
Il sindaco di Trebisacce impugna l’ordinanza
Il primo cittadino di Trebisacce Franco Mundo, intanto, ha dato mandato per procedere all’impugnazione dell’ordinanza del Ministro della Salute, con la quale la Calabria viene dichiarata, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, sona rossa, per presunte violazioni ai principi Costituzionali, tra cui quello della proporzionalità, di ragionevolezza, della tutela della salute, della libera circolazione dei cittadini, del diritto all'istruzione e all'apprendimento per gli alunni delle scuole. L’amministratore, tra l’altro, comunica che nelle ultime ore il Dirigente dell’I.c. Corrado Alvaro di Trebisacce è risultata positiva al Covid.
Da Cariati l’appello del sindaco Greco
La sindaca Filomena Greco intanto «invita i colleghi del territorio e della provincia di Cosenza ad esercitare il fondamentale diritto di resistenza contro provvedimenti palesemente ingiusti, così come l’ingiusta serrata imposta ad una regione che è già storicamente privata, per responsabilità diretta di uno Stato che non fa lo Stato, degli stessi diritti fondamentali e di cittadinanza regolarmente fruiti nelle altre regioni d’Italia. Noi sindaci – prosegue – non possiamo essere complici della distruzione socio-economica di questa terra. La nostra non è e non deve essere disobbedienza alle leggi dello Stato, ma autentica resistenza ad ingiustizie che potrebbero determinarsi dall’esecuzione di provvedimenti che devono essere rivisti con urgenza. A tutela della salute e per rafforzare la prevenzione del contagio da Covid-19, nel territorio comunale – conclude la Greco – verranno effettuati tutti i controlli in entrata ed in uscita dai confini comunali».