L’effetto è dovuto anche all’intervento di Silvio Berlusconi che ha ribadito la fiducia alla coordinatrice regionale Jole Santelli dopo la richiesta di commissariamento arrivata dai consiglieri regionali Nicolò, Salerno, Graziano e Morrone. Un’esternazione che, almeno per il momento, rinvia la questione di un’eventuale sostituzione della Santelli, ma che di certo non spazza via le nubi dal futuro di Forza Italia.


Dallo scontro senza precedenti chiuso con la nota del Cavaliere escono indebolite tutte le parti in causa. I quattro consiglieri regionali “ribelli” hanno visto aprirsi un vero e proprio fuoco di fila in difesa della coordinatrice aprendo un pericoloso fronte su ogni territorio. E se è vero che, a parte le dichiarazioni di solidarietà di chi si sapeva già essere dalla parte della Santelli e che molto malessere azzurro è ancora sotto traccia, è altrettanto vero che le dichiarazioni di Berlusconi hanno disinnescato il loro attacco. I quattro non sono stati in grado di colpire e affondare la coordinatrice, così come avevano sperato e ora rischiano che la loro fuga in avanti possa trasformarsi in un boomerang.


Non ne esce certo rafforzata neanche la Santelli. Le repliche all’attacco dei quattro sono state affidate agli amici di sempre, ma sono state di carattere generico. Nessuno, ad esempio, ha potuto negare che il coordinamento regionale non si è praticamente mai riunito o replicare alle critiche nel merito della gestione. La si è buttata in caciara sul leitmotiv che la guerra si fa ad Oliverio e non alla coordinatrice. Anche in questa vicenda il punto di forza di Jole si mantiene il suo rapporto privilegiato e di fiducia con Silvio Berlusconi che l’ha levata di impiccio anche stavolta. Ma quanto si potrà continuare a gestire un partito in questa maniera? E senza affrontare una discussione nelle sedi opportune?
La domanda rimbalza in tutta la Calabria dove tanti dei soggetti messi ai margini dalla Santelli stanno pensando al come e quando riorganizzarsi. Gli appuntamenti amministrativi incombono e con un caos interno così elevato la possibilità di perdere consenso è sempre più elevata. La sconfitta di Taurianova, in tal senso, non sembra essere un buon viatico.


A Cosenza, che pure sarà chiamata alle urne in primavera, la partita è già cominciata da qualche tempo. E ieri il coordinamento provinciale ha avviato un processo di riorganizzazione interno, di cui ha dato notizia con una nota stampa.  “I tre coordinatori provinciali, Giuseppe Graziano, Luca Morrone e Luigi De Rose – si legge in una nota - hanno designato i nuovi coordinamenti territoriali di Castrovillari e Cassano Jonio e completato il coordinamento cittadino del capoluogo bruzio. Nei prossimi giorni, invece, sarà ridisegnato il quadro dirigenziale del partito anche su Rossano. È un partito in piena fase di riforma – dichiarano Graziano, Morrone e De Rose -  e che ha l’intento non solo di arrivare preparato e competitivo alle prossime elezioni di primavera, ma anche di assurgere a quel ruolo guida che gli è sempre stato riconosciuto nella coalizione di centrodestra”. A Castrovillari il coordinamento è affidato a Roberto Senise, a Cassano Jonio il nuovo coordinatore è Giuseppe Gaetani.


La singolarità è che nella nota non si fa nessun riferimento a quanto avvenuto in Fi negli scorsi giorni, nonostante Graziano sia uno dei quattro consiglieri che hanno tentato di impallinare la Santelli e Morrone sia il figlio di Ennio, un altro dei quattro rivoltosi. Un’ulteriore schizofrenia che dimostra quanto sia confusa la situazione interna alla Forza Italia calabrese.

Riccardo Tripepi