A “Controvento”, nata a ottobre, sono stati affidati 70mila euro per organizzare parte delle manifestazioni. Azione critica la scelta: «Nel gruppo sostenitori di Talerico»
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Il primo indizio è nel nome: l’associazione si chiama “Controvento”; troppo simile a “Cambiavento”, forza politica di governo a Catanzaro, nata nel 2017 e legata alla parabola politica del sindaco Nicola Fiorita. Secondo indizio: nata nell’ottobre 2023, l’associazione si è aggiudicata la gestione di una parte degli eventi di Natale nel capoluogo. Terzo: l’aggiudicazione, per la cifra di 70mila euro, non è avvenuta a seguito di una gara d’appalto ma per affidamento diretto, passaggio previsto nel regolamento comunale per le iniziative gestite direttamente dalla giunta. Secondo gli schemi classici del giallo la prova sarebbe già formata. Un pezzo dell’opposizione, quello rappresentato da Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi, ci mette il carico da undici: per i tre consiglieri comunali di Azione «la nota di merito dell’associazione (con misteriosa sede legale in Catanzaro alla Via San Nicola 14) è di annoverare, tra i suoi 7 soci, almeno tre soggetti coinvolti nella recente campagna elettorale, in quanto direttamente candidati nelle liste a sostegno dell’aspirante sindaco Antonello Talerico», che fa parte della composita maggioranza che sostiene Fiorita.
Basta incrociare lo statuto di “Controvento” e l’elenco dei candidati: i tre, non eletti, sono sia nell’uno che nell’altro. Sarebbero Francesco Mancuso (Catanzaro al centro), Giovanna Alì e Valentina Faiella (Io scelgo Catanzaro). Chiariamo anche il «mistero» della sede legale: chi conosce la geografia (anche politica) del capoluogo evidenzia una vicinanza tra l’area che ospita l’associazione e l’allora sede del comitato per Talerico sindaco. Gli spunti non mancano: c’è materiale a sufficienza per scatenare la bufera (politica) di Natale e mettere a rischio parte degli eventi.
La risposta degli uffici su Controvento: «La mancanza di curriculum? Non pensavamo fosse un obbligo»
La delibera di giunta del 5 dicembre scorso che affida City Festival a Controvento è stata vivisezionata e contestata da tutte le opposizioni. Gli uffici comunali hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti avanzata da un gruppo di consiglieri cercando di illustrare l’iter seguito negli affidamenti. Dal settore Cultura e Turismo spiegano che l’ufficio «è tuttora impegnato nella redazione degli atti consequenziali necessari alla corretta esecuzione della delibera e di quanto in essa prescritto». Curioso, si chiedono i consiglieri che hanno sollevato il caso, visto che gli eventi sono già stati oggetto di una presentazione ufficiale. C’è anche un passaggio dedicato all’associazione “Controvento”: «La mancanza di un curriculum (eventualità dovuta alla sua recentissima costituzione) – scrive il dirigente del Settore – non era stata interpretata, in fase istruttoria, come un obbligo (atteso che è compito della pubblica amministrazione garantire anche alle realtà associative in fase embrionale la possibilità di poter avviare in qualche modo la propria carriera) ma l’ufficio ha già proceduto alla verifica dei requisiti considerati obbligatori, dei quali esiti sarà a breve informata la giunta per il tramite del competente assessore, al fine di poter avviare le dovute determinazioni al riguardo». Linguaggio burocratico che probabilmente non aiuterà a chiudere le polemiche e apre la questione sulle eventuali «dovute determinazioni», che arriveranno a valle della presentazione ufficiale degli eventi e, ovviamente, delle polemiche. Gli uffici fanno riferimento alla «speranza di aver complessivamente soddisfatto ogni esigenza informativa legata alle procedure rientranti nella rassegna “Finalmente Natale”». Speranza più che legittima, ma i dubbi dell’opposizione restano. E si concentrano anche sulla sintesi della proposta presentata al Comune e premiata con i 70mila euro, ritenuta troppo generica: «Realizzazione del tradizionale concerto di Capodanno e di un serie di eventi collaterali da svolgersi nelle precedenti serate del 29 e 30 dicembre 2023, con ospiti di fama nazionale e internazionale». La sintesi che si deve agli atti burocratici forse non aiuta a cogliere le sfumature.
Donato, Veraldi e Parisi: «La delibera potrebbe saltare»
Dopo la marea di comunicati stampa, qualcosa potrebbe cambiare. Donato, Veraldi e Parisi, infatti, offrono alle cronache politiche un’anticipazione di ciò che (forse) sarà. Parlano di «voci di corridoio» che annunciano in queste ore il ritiro della delibera contestata. E spiegano che «il nuovo affidamento» starebbe per passare «a un’altra associazione che avrebbe il diritto di esclusiva per ottenere la prestazione dell’artista» ingaggiato per la festa di Capodanno, Bresh, autore della hit (e inno del Genoa) “Guasto d’amore”.
Al di là del merito musicale, i consiglieri di Azione pongono una nuova questione tecnica: «Ma se così fosse (cioè se ci si dovesse rivolgere all’associazione con diritto di esclusiva dell’artista, ndr) come sarebbe stato possibile per la precedente associazione scritturare lo stesso artista e presentare l’evento?».
La scomparsa degli alberi parlanti
Le indiscrezioni continuano: «Il nuovo affidamento sembra destinato alla stessa associazione della “Notte Piccante” senza rendicontazione. Sarà un “Capodanno piccante”?». Altro aspetto toccato dall’opposizione è quello che riguarda il Christmas Tree Village, il villaggio degli alberi magici la cui realizzazione viene assegnata «a questa stessa associazione per 15mila euro per il Christmas Tree Village, il villaggio degli alberi magici. Questi 20 alberi – spiegano i consiglieri di Azione –, installati a Piazza Matteotti, dovrebbero essere “parlanti”; alberi muniti di una tecnologia che dovrebbe consentire l’interazione con adulti e bambini in italiano, inglese e dialetto al fine di mantenere il patrimonio identitario e sociale locale. L’evento inoltre doveva essere supportato da una campagna pubblicitaria su tutti i media, stampa di volantini e la creazione di un sito web dedicato. Peccato che di alberi parlanti non vi sia traccia».