Il governatore interviene dopo che erano state avviate le trattative per portare 50.000 tonnellate di rifiuti pericolosi nelle discariche crotonesi entro il 20 gennaio. Pronto il ricorso al decreto del Mase
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Questa volta la Regione fa sul serio sulla bonifica dei rifiuti dell'ex area industriale di Crotone. Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, ha infatti inviato stamane una diffida formale ad Eni in cui impone la rimozione dei rifiuti fuori dal territorio regionale . Tutto ciò in ossequio al piano di bonifica “Pob Fase 2” stabilito nella Conferenza dei servizi nel lontano 2019. In realtà la posizione della Regione Calabria sulla questione è sempre stata lineare visto che il 19 giugno del 2023 il consiglio regionale ha approvato una mozione ( la n°58) firmata da tutti i capogruppo e votata all'unanimità, avente ad oggetto proprio la bonifica dell'area Sin di Crotone e la quale impegna la giunta regionale a "coordinare l'insieme delle istituzioni calabresi tese a contrastare, anche in sede giudiziaria, il tentativo di Eni di stravolgere il deliberato della conferenza dei servizi" ed a "sostenere in sede governativa e nello specifico tramite il ministero dell'Ambiente, della Salute e dello sviluppo economico le ragioni delle istituzioni calabresi”.
Il problema si è verificato quando il Mase, alla luce dello stallo della situazione, nel maggio scorso ha convocato una nuova Conferenza dei Servizi, su richiesta della stessa Eni, definendo come prioritaria la necessità di bonificare l'ex area industriale di Crotone.
Adesso la Regione
ha inviato una diffida formale alla Società Eni Rewind ad iniziare le attività di bonifica nel rispetto del vincolo di destinazione dei rifiuti fuori dal territorio regionale.La diffida si è resa necessaria alla luce di un carteggio in essere fra la stessa Eni e la società crotonese Salvaguardia ambientale. In una nota, infatti, la società aveva assicurato la disponibilità di spazi presso la loro discarica per accogliere il quantitativo di 50.000 tonnellate di rifiuti pericolosi ovviamente unitamente alla disponibilità di stipulare un contratto sul prezzo da applicare. In risposta a questa nota Eni si diceva pronta pronta ad avviare le attività di scavo lunedì 20 gennaio 2025 per cui chiedeva alla società di inviarle un preventivo entro il 15 gennaio.
Tempi strettissimi che hanno spinto quindi Occhiuto ad agire immediatamente con questa diffida che da un lato come detto riguarda Eni imponendo il rispetto del trasporto dei rifiuti fuori regione, anche perché, si legge nella nota “lo scouting condotto dalle Forze dell'ordine su richiesta del commissario straordinario ha dimostrato l'esistenza sul territorio nazionale, al di fuori della Calabria, di discariche per rifiuti non pericolosi autorizzati ad accogliere, previo trattamenti preventivi, anche rifiuti pericolosi ”.
Questo, scrive Occhiuto nella lettera, Eni lo sa benissimo perché il report di questo “scouting” è stato trasmesso alla multinazionale il 17 settembre scorso. Non solo ma dallo stesso scouting è emerso che in Europa ci sono ben 29 società in grado di gestire direttamente discariche in Europa ovvero con contratti in essere con discariche europee . Questo farebbe cadere il presupposto avanzato da Eni per cui non c'erano discariche disposte ad accogliere i rifiuti di Crotone.
Alla luce di questi risultati, Occhiuto scrive nero su bianco che la Regione Calabria non intende rispettare il decreto del dirigente del Mase secondo il quale deve entro 30 giorni modificare il piano di bonifica. Piuttosto la giunta ha proposto ricorso contro il provvedimento.
Dall'altro lato lo stesso presidente, alla luce di queste considerazioni, diffida la Società Salvaguardia Ambientale a negoziare con Eni per il conferimento dei rifiuti della bonifica del SIN di Crotone nella discarica di Sovreco. Ancora. Diffida la Società Sovreco a negoziare direttamente con Eni per il conferimento dei rifiuti della bonifica del SIN di Crotone nonché ad accettare nella discarica ubicata a Crotone loc. Columbra rifiuti provenienti dal Sin di Crotone.