Ha concluso il suo intervento con la voce rotta dall’emozione, scandendo con rabbia parole pesantissime. «È inquietante constatare che sull’altare del profitto deve essere sacrificato il futuro dei cittadini di Crotone. È inquietante constatare come tutte le istituzioni muovano verso la volontà di Eni di lasciare i rifiuti a Crotone, a partire dalla Regione Calabria che con la modifica del piano dei rifiuti regionali ha spalancato le porte a questa ipotesi».

È la parte finale della controreplica della deputata grillina Vittoria Baldino che ieri mattina ha presentato alla Camera un'interpellanza urgente sulla bonifica dell’ex area industriale di Crotone. Il punto di partenza è sempre lo stesso ovvero il tentativo di modificare l’esito della Conferenza dei Servizi decisoria del 2019 che obbliga Eni rewind a portare fuori dalla Calabria i rifiuti, residuo della bonifica dell’ex area industriale crotonese.

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La Baldino ha riproposto la questione ad un anno di distanza da una sua precedente interrogazione in cui parlava in premessa di un copione già scritto e recitato da una serie di attori più o meno inconsapevoli. Parlava del tentativo di «spostare il sacco putrido di rifiuti tossici da una stanza all’altra senza nessun giovamento per la città di Crotone». La risposta data ieri dal Governo non è stata certo soddisfacente. A partire da chi ha risposto in aula: Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito che con la vicenda c’entra come i cavoli a merenda. Difatti il Sottosegretario legge una risposta preconfezionata incespicando a volte anche sui nomi dei luoghi, degli stabilimenti e dei veleni da rimuovere. In sostanza afferma che la nuova Conferenza dei servizi è dovuta all’urgenza di rimuovere i veleni da Crotone.

Poi il Governo dice che non c’è nulla di cui preoccuparsi perché a Crotone non verrà realizzata nessuna nuova discarica. Oggetto della nuova Conferenza dei Servizi indetta presso il Mase il prossimo 27 giugno è piuttosto la possibile utilizzazione di una discarica già esistente ed in esercizio e in grado di accogliere questo tipo di rifiuti. Anche sull’eliminazione dal nuovo piano rifiuti regionale del fattore di pressione (l’indice che stabilisce quanti rifiuti può accogliere una determinata porzione di territorio) la sottosegretaria all’Istruzione dice che la Regione ha inteso rimuovere quello precedente perché troppo generico e sta individuando un indice più stringente. Soprattutto a beneficio del territorio di Crotone.

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Risposte che ovviamente non hanno per nulla soddisfatto la Baldino che ha voluto contro replicare in aula. La deputata ha parlato di «delitto perfetto» perché nelle premesse del decreto di indizione è inclusa una nota dell’azienda Maio che prevede la realizzazione di una discarica in località Giammiglione, ipotesi rigettata ben sette volte dalla Regione e oggi possibile con il nuovo piano rifiuti che prevede la possibilità di realizzare discariche di scopo per la bonifica di siti inquinati. Dopo aver ricordato l’incidenza delle neoplasie sul crotonese, registrate dal rapporto Sentieri e dai dati dell’Istituto superiore di sanità, la Baldino ha chiesto al Governo di far rispettare ad Eni quanto previsto nell’accordo del 2019. Il come farlo, ha ricordato la deputata, lo ha scritto nero su bianco la stessa Eni quando ha previsto, in un allegato al Piano di Bonifica, la possibilità di portare i rifiuti per il 25% in siti del centro sud, un altro 25 in siti del Nord Est, un ulteriore 25 in siti del Nord Ovest e il restante 25% all’estero.

L’abbandono di questa ipotesi, secondo la grillina, è dovuto meramente a ragioni economiche. L’Ispra, infatti, ha calcolato che il costo della bonifica dell’ex area industriale nel 2012 era pari a un miliardo e 750 milioni. Oggi il costo, dopo dodici anni, supererebbe i due miliardi. «Questa è la verità che sta condannando i cittadini di Crotone e su cui lo Stato fa spallucce - ha detto in aula la deputata - Eni non è lo Stato, il commissario Errigo non rappresenta Eni, ma lo Stato. Da tempo ha annunciato che verrà fatta a breve la bonifica, ma non ci dice dove verranno portati i rifiuti. Anzi, fa venire l’Esercito per analizzare, censire le opere di bonifica. Ma questo non serve a nulla, lo hanno già fatto le istituzioni competenti. Il Governo deve dire ai cittadini quando e dove verranno smaltiti i rifiuti. Tutte le istituzioni si stanno girando dall’altra parte o stanno cambiando le regole anzichè farle rispettare. Per questo mi sento di ringraziare i comitati civici che sono nati, a partire da “Fuori i Veleni - Crotone vuole vivere”. Noi come 5 Stelle non ci gireremo dall’altra parte. I portavoce calabresi presenti in Parlamento e anche quelli che stanno fuori, come Elisabetta Barbuto che ringrazio per il suo impegno sulla vicenda, non staranno a guardare un incendio che divampa mentre i Vigili del Fuoco discutono su chi deve portare l’acqua. Non si può restare inermi mentre il futuro dei cittadini crotonesi viene consumato dalle fiamme dell’inquinamento».

Il Ministero ha convocato per il prossimo 27 giugno la nuova riunione della Conferenza dei Servizi che potrebbe arrivare ad una scelta definitiva. Mentre le istituzioni locali tacciono, il M5s ha tutta l’intenzione di intraprendere una battaglia politica su questa delicata vertenza.