La «preoccupazione per lo scenario internazionale e le crisi di area» e la richiesta di «maggiore attenzione al governo e alla Regione sulle grandi potenzialità del porto di Gioia Tauro». Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, non nasconde la preoccupazione per le prospettive dello scalo calabrese; preoccupazione calata in un contesto di fibrillazioni internazionali che non accennano a placarsi.

Sono questioni, spiega Bombardieri, «che riguardano il sistema dei trasporti che coinvolgono direttamente la responsabilità del Governo e dell'Europa. Le crisi che abbiamo di fronte sono globali e il tema è quello dei rapporti che l'Europa deve giocare sia per quanto riguarda la direttiva Ets, che penalizza i porti italiani rispetto ai porti africani del Mediterraneo, la crisi di Suez, che hanno bisogno di impegni precisi da parte del Governo».

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«Siamo preoccupati – continua il segretario della Uil – per quanto accade oggi nel mondo del lavoro, e la nostra presenza oggi a Gioia Tauro chiede maggiore attenzione al governo e alla regione sulle grandi potenzialità di questa infrastruttura che, purtroppo, non è ancora sfruttata appieno».

Bombardieri affronta anche il tema del Ddl Calderoli: «Noi, a quando si parla di Autonomia differenziata e di investimenti, - ha proseguito - preferiamo fatti concreti. Con le chiacchiere i lavoratori non mangiano. Abbiamo bisogno quindi di impegni precisi, in un momento in cui la sfida è globale sui temi del lavoro, dell'Europa, del Golfo di Suez». Il senso è che, mentre si discute di “separare” i destini delle regioni, il mondo va in tutt’altra direzione. «Questa terra – ragiona il sindacalista – ha sofferto molto per tanto tempo, e questa realtà, invece, può dare tante risposte a condizione che riesca a lavorare al meglio. Il contesto, ripeto, è globale e occorre dunque un impegno forte dell'Europa a sostegno di queste rotte. Serve una risposta dell'Europa - ha concluso - che consenta a questo porto di crescere ulteriormente».

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Il sindacalista si sofferma anche sul tema delle tasse: «Noi abbiamo fatto cinque manifestazioni a novembre scorso sostenendo che il peso delle tasse in questo Paese grave sempre più sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati». dice. «Ci sembra - ha aggiunto - che questo governo non abbia fatto una scelta chiara per combattere l'evasione fiscale e continuiamo a pensare che queste scelte diano ancora adito a chi pensa che fare evasione fiscale faccia parte di un contesto di furbetti tollerato. Noi invece continuiamo a dire che sia necessario combattere l'evasione fiscale».