“L’anno istituzionale e politico è stato purtroppo chiuso in Consiglio regionale, nel corso della seduta di lunedì scorso, nel peggiore dei modi”. E’ tranciante il giudizio del presidente del Gruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, che chiede: “Ma com’è possibile che dopo un anno di legislatura, dopo tanti proclami in direzione del rinnovamento e della discontinuità col passato e dinanzi ad una regione stremata dalla crisi più acuta dal dopoguerra, la Giunta regionale presenti un bilancio senz’anima, cieco e sordo rispetto ai bisogni della Calabria? Nel mio intervento in Aula - aggiunge Nicolò - ho indicato, con cognizione di causa, limiti e carenze di una manovra economica asfittica e priva di prospettiva, ma ciò che assume una gravità inaudita è il ‘modus operandi’, non più saltuario ma diventato ormai consuetudine, di questa Giunta regionale che, anche quando si discute di temi centrali come il bilancio di previsione, anziché aprirsi al confronto con le istanze politiche, le forze sociali, l’associazionismo, si chiude a riccio, salta ogni interlocuzione ed ogni audizione, e considera il Consiglio regionale come la buca delle lettere dove infilare provvedimenti sigillati e inamovibili. Qui - sottolinea il capogruppo di Forza Italia - c’è un grave problema di democrazia, ancorché di merito dei singoli provvedimenti, su cui invito lo stesso Presidente del Consiglio regionale, che dovrebbe essere garante delle prerogative dei sinoli consiglieri di maggioranza e di opposizione, a fare una riflessione seria e da condividere nelle prima riunione della Conferenza dei Capigruppo. Questo modo di procedere del Governo della Regione acuisce le criticità del regionalismo calabrese, perché strozzando il dibattito e annullando confronto e partecipazione si vanifica la stessa utilità dell’Istituzione e della politica”. Ancora Nicolò: “Manca tuttora, e direi quasi drammaticamente se si considera la condizione di fragilità sociale della Calabria, una visione d’insieme delle questioni economiche in campo che è il riflesso dell’assenza nel Governo della Regione di una strategia dello sviluppo calabrese. Le risorse disponibili, quelle regionali, nazionali e comunitarie, non possono più essere impiegate ‘a pioggia’. Se si intende per davvero affrontare le emergenze, occorre finalizzarle allo sviluppo produttivo ed in tal senso un ruolo decisivo ha la condivisione delle scelte con tutte le istanze rappresentative della Calabria. Piuttosto che giustificare i percorsi assistenziali su cui la Giunta ancora insiste, definendo il bilancio ingessato e non discutibile, bisognerebbe che ci si dicesse qual è l’idea di sviluppo che si ha in mente per far fare alla nostra regione il salto di qualità che il mondo produttivo e le forze sociali richiedono con più che legittima insistenza. Il punto è che, così procedendo, non si va da nessuna parte. Perciò si è preoccupati anche e soprattutto per la partita dei fondi comunitari, perché sarebbe l’ennesima beffa, se ora, dopo tanti proclami ottimistici, la Calabria perdesse centinaia di milioni di euro. Le notizie che circolano sull’ipotesi che una consistente parte dei fondi comunitari 2007-2013 non giunga in Calabria per incapacità programmatoria della Regione, in particolare per ciò che concerne le risorse del Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), sono preoccupanti e destano allarme. La Calabria, come sostengono imprenditori, sindacati ed associazioni e come documentato prestigiosi centri studi inclusi Istat e Bankitalia, è la cenerentola del Paese, una regione attraversata da emergenze sociali che la rendono la più povere d’Italia. Dinanzi a questo quadro economico e sociale, perdere risorse ingenti che andrebbero utilizzate con immediatezza per abbattere il divario Nord-Sud e colmare il deficit infrastrutturale, sarebbe imperdonabile. Così come è fondamentale, che le risorse da utilizzarsi e quelle della programmazione 2014-2020 non siano, ancora una volta, impiegate secondo logiche clientelari e di parte. Auspico quindi che la prima seduta del Consiglio regionale del 2016 sia dedicata alla gestione dei fondi comunitari e della spesa in generale. La Calabria, segnatamente i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, si attende dal presidente Oliverio due chiare rassicurazioni: a) che non si perdano importanti risorse e ci si dica come si sta procedendo; b) che l’utilizzazione dei fondi comunitari non sia indirizzata ad accontentare questo e quello o ad incrementare pacchetti elettorali in vista anche dei prossimi appuntamenti per il rinnovo di varie amministrazioni comunali, ma finalmente finalizzata al rilancio dello sviluppo e dell’occupazione”. Conclude il capogruppo di Forza Italia: “Il Governo Renzi con il Masterplan per il Sud ha letteralmente preso in giro il Mezzogiorno, se ora la Calabria e le sue forze politiche non si assumono la responsabilità di cambiare approccio nei confronti della spesa pubblica, rischiamo veramente di diventare la regione più marginale, non solo del Paese ma dell’Europa”.