Inserito in manovra a un giorno dall’assemblea dei soci ma la giunta aveva deliberato già l’agosto scorso. Lo Schiavo parla di assegno in bianco dato a una società pubblico-privata utilizzando i soldi del Fondo Coesione Sociale
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Per lo sviluppo della Calabria, la maggioranza di centrodestra punta forte sul sistema aeroportuale. Dopo i dodici milioni stanziati in bilancio per esonerare le compagnie dal pagamento dei diritti di imbarco, ieri in commissione bilancio è arrivato l’emendamento, inatteso, sull’aumento di capitale della Sacal.
Inatteso nei tempi per come si legge nella relazione illustrativa che accompagna l’emendamento. Difatti lo scorso 27 maggio l’assemblea straordinaria ha approvato il piano industriale di Sacal che comprende tutte le attività strategiche fino al 2033. Il piano e il relativo aumento di capitale è stato recepito dalla giunta regionale lo scorso 7 agosto, demandando al Dipartimento Programmazione, retto da Maurizio Nicola, il compito di verificare la possibilità di trovare i fondi necessari dal Fsc 2021/2027.
Il Dipartimento ha dato parere positivo fino alla cifra massima di 75 milioni di euro e serviranno per opzionare le azioni eventualmente non sottoscritte dagli altri soci. In considerazione, si legge nella relazione allegata all’emendamento, della rilevanza strategica del servizio di interesse generale erogato da Sacal.
Nell’emendamento a firma del presidente della commissione Bilancio, Antonio Montuoro (FdI) e Giacomo Crinò (FI), si legge anche che l’aumento di capitale è necessario in vista della assemblea straordinaria dei soci Sacal convocata per oggi in prima convocazione, ma decisa lo scorso 9 dicembre.
La mozione in commissione bilancio è stata approvata con i soli voti del centrodestra, fra le perplessità della minoranza e anche di pezzi della maggioranza. In particolare è stato il consigliere del Misto, Antonio Lo Schiavo che ha sollevato più di una perplessità parlando di una operazione al buio perché priva di un prospetto sullo stato patrimoniale della società, di una relazione di accompagnamento degli amministratori che spiegasse il perché è necessario questo aumento di capitale. Non solo.
Non si capisce nemmeno perché dopo che la legge di stabilità è stata approvata dalla giunta, l’emendamento arrivi solo oggi in commissione Bilancio, a un solo giorno di distanza dalla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci di Sacal. Fra l’altro l’avvio con notevole ritardo della seduta della commissione aveva già creato qualche polemica.
Ma soprattutto la domanda è: perché c’è bisogno di una copertura politica, ovvero di una legge regionale, per un atto di gestione? Il dubbio che serpeggiava fra i consiglieri soprattutto di minoranza, ma anche di maggioranza, è che qualcuno abbia voluto diluire le responsabilità nel caso di cui le somme del Fsc non potessero essere usate per l'operazione. In questo caso si verificherebbe un buco in bilancio da 75 milioni, mica bruscolini.
Molto netto è stato Lo Schiavo che ha parlato, al netto della filosofia politica di rafforzare gli scali calabresi, di un assegno in bianco che viene così consegnato all’amministratore di una società mista pubblico/privata con soldi che vengono tolti ai calabresi.
Anche Azione ha avuto qualche dubbio sull’emendamento. In particolare è stato Francesco De Nisi a chiedere se l’operazione, per come previsto dalla legge, avesse avuto il parere favorevole dei revisori contabili. Uno di loro si è limitato a fornire qualche generica precisazione, mentre Luigi Mazzulla ha annunciato il voto favorevole del collegio.
A quel punto anche ai consiglieri di Azione non è restato altro da fare che votare a favore dell’emendamento perché mica potevano bocciare la legge di bilancio.
Ma se è chiara la filosofia di sostenere Sacal per aumentare l’incoming in Calabria, tutto il resto di questa operazione rimane molto nebuloso.