Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
‘A leggere il programma di governo di Oliverio per la Regione, il 2015 doveva segnare l’inizio della svolta e di una rivoluzione epocale per la Calabria’. Esordisce così la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro tracciando un bilancio del primo anno del governo Oliverio.
‘Un vero e proprio libro dei sogni, quello di Oliverio: la Calabria sarà un luogo di decisione da cui far partire una rivoluzione, una occasione per ritrovare il senso del futuro, per garantire il diritto al lavoro, alla salute e alla cultura, una regione solidale in contrasto con anni di politiche pubbliche inefficaci e improduttive.
Addirittura, secondo Oliverio, la Calabria – continua la Ferro - si sarebbe candidata a contribuire alla ripresa dell’intero Paese ed avrebbe assunto una collocazione non più marginale persino in Europa. Ed invece, eccoci qui a prendere atto delle promesse tradite di Oliverio che si mostrano in tutta la loro inequivocabile e cruda limpidezza nei volti amareggiati, delusi e sofferenti dei calabresi.
Pur se è trascorso soltanto poco più di un anno di governo, occorrerebbero tanti volumi di un’enciclopedia per elencare tutti i fallimenti di Oliverio, e non v’è anche un solo rigo di una pagina in cui si possa rinvenire un pur minimo accenno di concretezza, di una cosa fatta per i calabresi, di una promessa mantenuta, di una buona intenzione.
I calabresi, anche molti di quelli che hanno contribuito all’indiscusso successo elettorale del governatore, si sentono irretiti per essere stati illusi da un presidente che si è dimostrato non all’altezza anche solo di affrontare le emergenze e che in un solo anno di governo ha portato la Calabria ad essere l’unica regione a chiudere con il segno meno e a non risentire neppure dei timidi segnali di ripresa che hanno caratterizzato tutte le altre regioni d’Italia.
Occorre una seria riflessione su cosa programmare per tentare di rimettere in piedi la Calabria, ma occorre, ancor prima, un bagno di umiltà di tutti i decisori politici: non è più tollerabile assistere inermi all’euforia del governatore Oliverio che esulta ed esalta il lavoro della giunta di fronte al rapporto sull’economia della Calabria della Banca d’Italia che, lungi dall’offrire spazio a facili entusiasmi, disegna un quadro disastroso per la nostra Regione.
Occorre rinunciare alla facile demagogia, scendere dal piedistallo del privilegio, stare tra la gente ed ascoltare i loro bisogni trasformandoli in programmi di governo da realizzare in tempi brevissimi.
D’altronde è lo stesso auspicio che proviene da autorevoli esponenti della maggioranza di governo che, in sede di approvazione della legge di stabilità 2016, hanno avuto modo di affermare che dalla giunta Oliverio non sarebbero arrivate "risposte concrete" e che il bilancio approvato dal Consiglio Regionale si preoccupa solo di fornire «un'apparente calma sociale», laddove servirebbe invece uno «choc economico capace di invertire la tendenza».
In effetti, non occorre essere esperti di bilancio per avvedersi che la manovra finanziaria per il 2016 è un voluminoso mucchio di carte, solo aria fritta, altro che la rivoluzione così tanto declamata!
Una manovra finanziaria che denota la mancanza di qualsiasi idea di sviluppo, che non risolve neanche qualcuna tra le tante emergenze e denota la incapacità di programmare il futuro della nostra terra.
Questo è il regalo sotto l’albero che Oliverio ha offerto ai calabresi.
Da parte mia auguro – conclude - a tutti i calabresi, anche a quelli che hanno ritenuto di votare per Oliverio, che il 2016 possa illuminare la mente e l’anima di chi è stato chiamato a governare la nostra regione, sì da alleviare le tante angosce che ci fanno sentire spaesati e che, nell’indifferenza di molti, rischiano di compromettere finanche la normale quotidianità’.