“Mi sembrava assolutamente fuori luogo che non ci fosse un candidato di destra in questa città – ha dichiarato Bevilacqua – rivendico orgogliosamente la mia appartenenza alla destra”. Sempre nel corso dell’intervista Bevilacqua non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe, accusando Forza Italia di avere sostanzialmente la responsabilità di un centrodestra diviso. Infatti, ha proseguito il senatore, è stato “impossibile fare l’accordo con Forza Italia, perché una parte di quel partito ha sempre avuto un accordo con Elio Costa”.


Alla domanda sul perché Costa non potesse rappresentare il centrodestra vibonese, Bevilacqua, con sottile ironia, ha affermato: “Che Costa rappresenti il centrodestra ho qualche difficoltà a crederlo, l’aggregazione costruita intorno a lui infatti, ha anche espressioni di sinistra, come ad esempio la lista dell’avvocato Luciano e il supporto ormai non troppo velato di Pietro Giamborino (ex candidato alle primarie del centrosinistra)”.


Bevilacqua ha poi voluto smentire che il dissenso con Costa possa essere ricondotto alla esperienza amministrativa dello stesso ex magistrato, esperienza collassata anticipatamente e che, a detta dello stesso Costa, fu interrotta per volontà dell’esponente di Fratelli d’Italia.


“Difficile immaginare Costa vittima di un complotto, non è successo questo – ha spiegato il senatore-  Si trattava di un dissenso politico, su cui fu impossibile trovare una quadra. A prova di ciò, la circostanza che proprio cinque anni fa, Costa venne a chiedermi se ero disposto a sostenere una sua ricandidatura e io non ho mai detto di no”.