Il dibattito politico in casa dem si alimenta da sé, costantemente. Hanno espresso le loro posizioni anche il capogruppo in Regione Mimmo Bevacqua e Carlo Guccione. Quest’ultimo non ha esitato a mettere in guardia i suoi colleghi di partito dallo spettro della scissione qualora non si sanino le fratture interne. Il capogruppo democrat in Regione ha ribadito assoluta condivisione di idee con la corrente di appartenenza: Area Dem. Anche se non direttamente, è una dichiarazione pro-Elly Schlein, considerato lo schieramento di truppe a livello nazionale. Le posizioni pertanto, come storia insegna, non sono eterogenee. Specialmente nel nord della Calabria.

L’endorsement per Bonaccini

Venerdì mattina la vicesindaca di Cosenza Maria Pia Funaro, l’ex parlamentare Stefania Covello e il dirigente provinciale Salvatore Giorno hanno reso pubblica in autonomia e libertà, in ottica congresso, la loro preferenza per Stefano Bonaccini. A ruota il segretario della federazione bruzia Vittorio Pecoraro ha commentato la notizia definendo tali motivazioni «condivisibili», fermo restando che nessuna federazione potrà impegnare gli iscritti, essendo quelle congressuali posizioni del tutto personali . In serata, invece, durante la trasmissione Perfidia in onda su LaC Tv (canale 11 del digitale terrestre e 820 di Sky), Enza Bruno Bossio si è soffermata soprattutto sull’ex ministro Paola De Micheli.

Per Bruno Bossio la Schlein è lontana dal Pd   

«Alle Primarie bisogna arrivarci con i voti degli scritti, e quindi - ha argomentato l’ex componente della commissione Trasporti alla Camera - bisogna capire Elly Schlein, che sicuramente ha una sua audience esterna, quanto ne ha tra gli iscritti e quanto gli scritti si iscriveranno per sostenerla. Quindi i conti si fanno alla fine. Certamente in questo momento c’è Bonaccini che è in pole position, perché rappresenta in qualche misura la solidità. Ma poi se si vuole votare l’innovazione c’è Paola De Micheli che è una donna libera. Non la tengono tanto in considerazione, come per esempio per tanto tempo non hanno tenuto in considerazione me. Perché le donne libere non sono tenute in considerazione nei partiti maschili. Proviamo a rovesciarla questa cosa…» dice, sottolineando che Elly Schlein «non c’entra niente con il Partito democratico».

Guccione teme una scissione

In un’intervista a Cosenza Channel, invece, Carlo Guccione ha spiegato il suo punto di vista. «Il problema - ha detto - non credo sia il leader, bensì la poca chiarezza nella linea politica e una forma di partito ormai superata. Ne auspico una profondamente radicata sui territori, nei luoghi di lavoro e di studio». Non ha preso posizione sui candidati («c’è ancora tempo fino al 27 gennaio»), ma sembra chiudere almeno per adesso a Schlein: «Il mio Pd ideale è di sinistra, ma una sinistra di governo e non certo movimentista - ha evidenziato -. Penso, per essere più preciso, ad un partito socialista ed ecologista». Poi il monito ai colleghi: «Questa giostra di nomi senza mettere in campo le idee può provocare fratture insanabili. Non auspico la scissione, ma rischia di diventare un pericolo concreto in questo tipo di processo costituente».

Bevacqua giura fedeltà ad Areadem

Ieri sera ha fatto chiarezza anche Mimmo Bevacqua, esponendosi sui propri canali social. «Ai candidati per la segreteria Pd dico di evitare inutili ipocrisie sulle correnti - ha scritto -. Io non ho alcuna intenzione di rinnegare la mia appartenenza ad Areadem che da sempre mira a quell'unione proficua di culture riformiste che avrebbe dovuto essere l'autentica ragione sociale del Partito Democratico». Anche se non direttamente, è una dichiarazione che strizza l’occhio alla mozione di Elly Schlein, considerato che a livello nazionale la sua corrente di riferimento è stata la prima a sposare le istanze della vicepresidente dell’Emilia Romagna.  

«Dai candidati non ci si aspettano elenchi di doglianze, ma indicazioni di soluzioni concrete - ha quindi aggiunto -. A cominciare da una nuova centralità del Sud, le cui energie fresche non possono essere ulteriormente mortificate. Anche perché, se non riannodiamo i legami con la vita e la società reale, continueremo a girare in tondo intorno al nulla. La mia scelta sarà guidata da questi presupposti: non chiedo nulla per me, ma pretendo rispetto per il Sud e per le forze migliori del nostro territorio».