Il consigliere regionale commenta le dichiarazioni del dirigente Prociv a Report e ribadisce: «Una volta superata questa emergenza, apriremo un dibattito serio sulla sanità senza fare sconti a nessuno»
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«Non c'era bisogno di Report né di Giletti per capire lo sperpero di denaro pubblico dovuto ad una gestione allegra della sanità calabrese in questi ultimi 30 anni, di cui 10 di commissariamento. Le dichiarazioni del dirigente della protezione civile testimoniano invece la disorganizzazione e l'improvvisazione che guida la politica nelle scelte di responsabilità. È imbarazzante per i calabresi e dovrebbe essere mortificante per chi ha compiuto tali scelte», lo afferma in una nota Mimmo Bevacqua consigliere regionale e capogruppo Pd.
«Qualche giorno fa – continua - abbiamo chiesto al governo nazionale l'abrogazione del decreto 35 del 2019 per evitare la confusione nella catena di comando emersa chiaramente nel servizio. Riteniamo, infatti, tale scelta fatta dal governo giallo verde devastante per il sistema sanitario regionale. Così come riteniamo utile l'invio dell'esercito per un miglior controllo del territorio. Lasciatemi però esprimere la mia ammirazione verso la i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari calabresi che in questi 2 mesi stanno dimostrando non solo coraggio, ma anche competenza e professionalità nell'affrontare questa emergenza. A loro deve andare la nostra gratitudine e il nostro ringraziamento. È necessario, però, che il Governo non li abbandoni e per questo rinnoviamo l'appello per l'invio del materiale e attrezzature necessarie per svolgere in sicurezza e adeguatamente il loro compito».
«Una volta superata questa fase – conclude il consigliere regionale -, apriremo un dibattito serio sulla sanità senza fare sconti a nessuno. A partire da chi considera la sanità come merce elettorale e sulla quale in questi anni si è costruito il consenso condizionando ogni scelta a qualsiasi livello».