“La difesa della tipicità del territorio e delle nostre produzioni agricole” – rileva Bevacqua - è rilevante in ogni circostanza ma, nell'attuale congiuntura economica, appare indispensabile, tanto più perché oggi va esercitata nei confronti di gruppi e potentati economici interessati a sostituire, attraverso la gestione di marchi che richiamano prodotti del Made il Italy, le nostre produzioni con prodotti provenienti da altri paesi.
Da tempo – sottolinea Bevacqua - la Coldiretti è impegnata in una vera e propria battaglia in difesa del latte italiano e per l'affermazione della qualità nella logica del riconoscimento della validità della filiera corta nel comparto, quale chiave di volta per affrontare e superare l'attuale congiuntura negativa dovuta alla contrazione dei consumi. Nel caso specifico della produzione di formaggi, si pretende di sostituire il latte, attualmente prodotto in centinaia di allevamenti, addirittura, con la polvere di latte. Stime attendibili indicano che dal latte importato (pari a circa 749.000 q) si ricavano, oltre a latte fresco e UHT, formaggi e prodotti caseari con denominazione e assonanze italiane, prodotti senza latte, con "cagliate" spesso di incerta provenienza, che, sul mercato, si pongono in concorrenza al latte prodotto in Italia, consentendo alle multinazionali, quali Lactalis, di imporre ai nostri produttori un prezzo del latte di gran lunga inferiore ai costi di produzione e costringendoli ad una chiusura forzata delle stalle.
Ecco il perché – conclude Bevacqua – di quest’Ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a sostenere le manifestazioni e le iniziative finalizzate alla tutela della peculiarità della produzione di latte calabrese, nonché a intervenire presso il Governo centrale, affinché l'Italia si doti definitivamente di una normativa che consenta una adeguata e trasparente distinzione dei prodotti nazionali e locali, anche in relazione all’effettivo rilancio del Sud del Paese in termini di valorizzazione dei prodotti del territorio.