Il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha dato mandato agli uffici comunali per effettuare una verifica sui requisiti che sono alla base della concessione in comodato d’uso gratuito di un bene confiscato alla mafia e assegnato all’associzione Full Forming. È stato lo stesso primo cittadino a dare l’annuncio, in apertura della seduta del consoglio comunale che, fra le altre cose, ha discusso sull’argomento grazie ad una interpellanza presentata dal consigliere Pino Ippolito Armino.

La gestione dei beni confiscati

Come si ricorderà, il rapporto che lega l’ente al Centro di formazione - che risulta come ente no profit – era diventato un caso politico a seguito di una inchiesta del nostro Network, che muoveva dalla difficoltà incontrata in questi mesi dal Comune che non riesce a reperire sul territorio soggetti pubblici e privati disposti a farsi carico della gestione di 14 beni messi a bando.
«Nel rinnovare la concessione alla Full Forming due anni fa – ha detto in aula il sindaco – siamo certi che l’associazione avesse i requisiti, ma ugualmente vogliamo dissipare ogni dubbio dando incarico al responsabile del settore di accertare ogni cosa».

Nel botta e risposta che ne è seguito, Ippolito Armino ha definito «tardiva la verifica disposta, poiché il Comune prima di concedere doveva accertare». Il consigliere di opposizione ha chiesto la revoca, tenuto conto anche dei precedenti che ha illustrato così: «Secondo una relazione del comandante della Polizia locale l’associazione per almeno due anni ha tratto un profitto economico dalla gestione, finanche incassando proventi da altre società a cui ha consentito l’uso di una parte dei locali».

La relazione del comandante della Municipale

In effetti il Comune nel 2012, quando aveva tentato di revocare la concessione – nel quadro anche di una indagine della Finanza che poi venne archiviata – si era affidato ad un dirigente, il comandante Francesco Managò, che, da quello che risulta, non è stato incaricato in questo nuovo caso che verrà seguito da un altro funzionario. In una città che sta avendo difficoltà ad assegnare altri 14 beni confiscati, il sindaco ha scelto di metterci la faccia da solo – nel botta e risposta in aula che cronisti e cittadini hanno potuto seguire solo in diretta streaming viste le restrizioni anticovid - intorno all’associazione presieduta dalla suocera del consigliere di maggioranza Galletta.