Palazzo Chigi incassa il Sì della Commissione europea. Il Codacons annuncia ricorso e le associazioni di categoria dicono che le «aspettative erano altre». Per la minoranza parlamentare è il solito modo di prendere tempo: «Turismo italiano alla deriva»
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«Abbiamo raggiunto un'intesa comune» con l'Italia sulle concessioni balneari, l'adozione del decreto legge «è un passo importante nella giusta direzione e speriamo di chiudere la procedura d'infrazione, ma lo faremo soltanto quando la legislazione italiana sarà pienamente in linea con il diritto Ue». Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, sottolineando che la cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con «le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027».
Da 5 a 20 anni la durata delle nuove concessioni
Questo infatti il termine fissato nel decreto emanato ieri dal Consiglio dei Ministri con la possibilità di una proroga fino al 31 marzo 2028 «in presenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva connesse, a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa». La durata delle nuove concessioni, spiega Palazzo Chigi, andrà da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, per garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati. Prevista inoltre l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.
Tra i criteri di valutazione delle offerte sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Ma i balneari protestano.
L’intervento | Proroga delle concessioni balneari fino al 2027, i sindacati: «Insoddisfatti dal decreto, prevede la messa a gara delle aziende»
Associazioni di categoria: «Non siamo soddisfatti, prevista la messa a gara delle aziende»
Il provvedimento adottato «non ci soddisfa perché prevede la messa a gara delle aziende» spiegano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti. Erano altre le aspettative generate dalle dichiarazioni, fanno notare, sull'esclusione del settore dall'applicazione della direttiva Bolkestein.
Cna balneari: «Nessuna concertazione sul provvedimento emesso dal governo»
«Registriamo, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento, non solo della categoria – si legge nella nota – ma anche e principalmente degli Enti concedenti, ovvero Regioni e Comuni, che esercitano, da decenni, le funzioni amministrative in materia».
«Il provvedimento sulle concessioni balneari adottato dal consiglio dei ministri non ci soddisfa. Se da un lato, infatti, la continuità delle attuali concessioni fino al 30 settembre del 2027 è positiva, i criteri previsti per il nuovo assetto non tutelano le imprese al momento attive». Lo si legge in un comunicato di Cna Balneari.
Il M5S: «Procrastinare un epilogo ormai ineluttabile danneggia il turismo italiano»
Ma oltre le associazioni di categoria, molte sono le critiche avanzate dalle opposizioni. «Come M5s riteniamo che il procrastinare un epilogo ormai ineluttabile danneggia il turismo italiano, non aiuta chi vuole investire e non libera nuove risorse per dare nuova linfa al comparto. Insomma, una non soluzione disastrosa, in pieno stile Meloni». Così in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente e coordinatore del comitato Economia-Imprese del M5s, e il capogruppo M5s in commissione Finanze al Senato Marco Croatti.
«La soluzione trovata del governo per l'annoso problema delle concessioni balneari è coerente con la disastrosa gestione della vicenda: una nuova proroga, l'ultima possibile», dice invece Raffaella Paita, senatrice di Italia Viva.
Codacons: «La proroga fino al 2027 è una presa in giro»
Il Codacons annuncia una formale diffida alla Commissione Europea affinché non chiuda la procedura di infrazione aperta verso lo Stato Italiano per il caso delle concessioni Balneari. «Il decreto del Governo che proroga le concessioni fino al 2027 è una presa in giro, un provvedimento che contrasta con le disposizioni sia dell’Ue, sia di Consiglio di Stato e Antitrust – spiega il Codacons – Le misure contenute nel provvedimento non sembrano atte a soddisfare le contestazioni europee e della giustizia amministrativa italiana, e appaiono come un modo per prendere, ancora una volta, ulteriore tempo».
Giani: «Turismo italiano lasciato alla deriva»
«Anziché attuare, nei sei mesi concessi dalla legge Draghi, la disciplina che avrebbe consentito di avere risposte su tanti dettagli e sul diritto a concorrere per gestire le spiagge con la giusta difesa del valore costruito dai concessionari uscenti, si è preferito stare in silenzio per due anni nel tentativo di mantenere una promessa da marinai fatta in campagna elettorale. Non si poteva lasciare un settore così importante del turismo italiano alla deriva e allora, alla fine, si è deciso di agire: ma lo si è fatto nel peggiore dei modi e, come si dice, la toppa è peggio del buco». Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l'assessore regionale all'Economia, Leonardo Marras.
Bonetti: «L'ennesima proroga che manda la palla in tribuna»
«Si è introdotta l'ennesima proroga che manda la palla in tribuna: il governo non è stato in grado di fare sintesi e definire i criteri di gara e mettere in campo gare giuste. Noi abbiamo bisogno di innovare e di investire. Non è solo tema di concorrenza, anche dal punto di vista dei balneari, adesso un concessionario che ha una proroga di tre anni, non ha davanti a sé la certezza su quali possano essere gli investimenti, con quale orizzonte e con quali criteri». Lo ha dichiarato la vicepresidente di Azione, Elena Bonetti