«Capisco che può trattarsi di una deformazione professionale dovuta al suo essere avvocato penalista, ma a Franz Caruso questo fatto di dichiarare una parola sì e l’altra pure che deve denunciare qualcosa, sta decisamente sfuggendo di mano». Lo dichiara il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in merito alla polemica avanzata dal candidato alla poltrona di primo cittadino per il centrosinistra.

«Leggo sulle testate giornalistiche online – dice l’attuale sindaco di Cosenza – dei titoli che richiamano una dichiarazione di Franz Caruso del tipo “Denuncio l’arroganza del potere dell’amministrazione Occhiuto”, a proposito del rifiuto della mia segreteria a concedergli una qualsivoglia piazza per la sua chiusura di campagna elettorale. Nonostante i proclami populistici contro una presunta dittatura amministrativa che esiste solo nelle sue ossessioni, il candidato a sindaco di Nicola Adamo, di Carlo Guccione, di Salvatore Perugini e di Luigi Incarnato, dimentica che le sue ultime affermazioni false e demagogiche (perfettamente in linea con la campagna elettorale che ha condotto fin qui), possono facilmente essere smentite dagli stessi atti di segreteria e dalle prenotazioni con il timbro di entrata giunte al Comune prima ancora della sua richiesta di avere in concessione nella giornata di venerdì 15 ottobre non una piazza, come ha affermato lo stesso Franz Caruso a mezzo stampa, bensì quasi tutto corso Mazzini richiesto da lui per spettacoli di strada e comizio. Non è affatto vero che tutte le piazze da lui citate, nel tratto fra piazza Bilotti e piazza dei Bruzi, fossero occupate. O che non ve ne fossero altre disponibili nel centro città».

Il sindaco Mario Occhiuto fa sapere in una nota di aver subito richiesto sulla vicenda informazioni ai dipendenti comunali in forza nella sua segreteria. Nella stessa nota, questa la ricostruzione dei fatti: «Un collaboratore di Franz Caruso ha inviato tramite pec in data 12 ottobre la richiesta per ottenere venerdì 15 la concessione di un tratto consistente di corso Mazzini ove far circolare giocolieri itineranti (questa dei giocolieri itineranti, è fra l’altro una richiesta che va presentata in altro settore e non presso la segreteria del sindaco che può solo concedere l’uso del suolo pubblico). Dal momento che il sistema informatico del Comune, per alcune anomalie riscontrate, avrebbe fatto pervenire la risposta via pec in consistente ritardo, la segreteria del sindaco Mario Occhiuto si è anche subito prodigata a rintracciare telefonicamente il referente di Franz Caruso che aveva fatto pervenire la richiesta. Gli è stato spiegato che non era possibile ottemperare alla domanda di quasi tutto corso Mazzini per le suddette ragioni ed a quel punto è stata avanzata l’ulteriore richiesta da parte del collaboratore di Franz Caruso di avere in concessione un altro tratto consistente di corso Mazzini comprensivo di piazza Carratelli che però, come attesta appunto il registro di protocollo, risultava già impegnata».

Una precisazione in numeri, si legge nella nota: «Sono state esattamente cento le autorizzazioni concesse dalla segreteria del sindaco a tutti gli schieramenti politici a fini di propaganda elettorale in questo ultimo periodo, e mai un problema o una lamentela erano emersi».

«Mio malgrado – tiene a precisare Mario Occhiuto - mi trovo adesso costretto a ribattere ad accuse inventate ad arte dai soliti noti che, naturalmente, si guardano bene dal rimarcare come invece per tutta la loro propaganda abbiano sempre avuto da parte del Comune da me guidato gli spazi pubblici richiesti per gazebo e incontri, ove fossero naturalmente liberi da prenotazioni precedenti. Anziché dunque alzare polveroni in nome delle regole di democrazia che Franz Caruso soltanto non rispetta quando spesso e volentieri nei confronti televisivi si rivolge al competitor con l’espressione “chiudi la bocca”, avrebbe lui fatto prima a dire che ha deciso di concludere la sua campagna elettorale a via Popilia nel piazzale della chiesa di Cristo Re per ragioni certo legittime e non dovute di sicuro al rifiuto di altri spazi. Per cui racconti ai cittadini le cose come stanno».