L’invito è quello di recarsi alle urne, di esercitare il proprio diritto-dovere ma allo stesso tempo Rosario Piccioni, candidato a sindaco che i risultati elettorali dello scorso 10 novembre hanno lasciato fuori dalla corsa, sottolinea che i due aspiranti primi cittadini al ballottaggio, Paolo Mascaro e Ruggero Pegna, sono quanto di più lontano possa esistere da lui e dal suo gruppo.

 

Oggi in conferenza stampa Piccioni ha voluto fare il punto su passato, presente e futuro e togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Dopo avere ripercorso l’iter che ha portato il suo movimento a correre da solo e le cause del naufragio della coalizione con il Partito democratico, respingendo le accuse del segretario Sirianni, Piccioni ha precisato di non volere dare alcuna indicazione ai suoi elettori (il 10,89 per cento) in merito al ballottaggio di domenica prossima: «Non abbiamo nulla a che spartire con nessuno dei due candidati, ma invitiamo a votare, a non astenersi».

 

«Paolo Mascaro è il sindaco che ha portato allo scioglimento – ha affermato Piccioni – e ha nelle sue liste espressioni della vecchia politica».

 

Secondo il leader di Bene Comune entreranno o rischiano di entrare in consiglio nomi indicati da «gruppi che passeranno all’incasso». E Piccioni non ha lesinato di entrare nel dettaglio: «Persone come Alessandro Saullo, che hanno ottenuto più di mille preferenze e non ho mai visto in un’occasione pubblica, ad esempio, sono espressione di gruppi di potere che poi passeranno a riscuotere».

 

Parole non meno dure per Ruggero Pegna: «Porta partiti anni luce distanti da noi. Non ci sono le condizioni per dare alcuna valutazione positiva dei due candidati».