Sono 136 i comuni interessati ai ballottaggi di domenica 9 giugno, per le elezioni amministrative che si sono svolte il 26 maggio scorso. Due i capoluogo di Regione al ballottaggio: Potenza e Campobasso; 13 quelli di provincia al ballottaggio: Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell'Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo. Gli elettori interessati dai ballottaggi, nei 136 comuni al voto, sono 3.648.485, su una popolazione di 4.406.443, per un totale di 4.431 sezioni elettorali. Dopo la debacle delle europee, la lente è puntata sul Movimento Cinque Stelle che, seppure tra mille polemiche, hanno riconfermato la fiducia al loro leader Luigi Di Maio. Nei capoluoghi, i Cinque Stelle si ritrovano al ballottaggio solo a Campobasso, ma sono in più realtà l'ago della bilancia che determinerà la vittoria di uno o dell'altro candidato negli altri 14 ballottaggi principali di domenica prossima anche se indicazioni ufficiali di voto non ce ne sono.

Molto interessati al comportamento dei Cinque Stelle sono, per motivi diversi, sia la Lega che il Pd. Il partito di Matteo Salvini per valutare le possibilità di tenuta del governo nazionale, ma anche la possibilità di lanciare un’opa nei confronti dell’elettorato pentastellato, il Pd per quantificare le proprie possibilità di crescita e valutare diverse alleanze. Le sfide di ballottaggio, vedranno contrapposti, per la stragrande maggioranza dei casi, candidati del centrosinistra o del centrodestra. Al primo turno delle comunali che si sono svolte quindici giorni fa, nell'election day insieme alle Europee e alle Regionali in Piemonte, il centrosinistra ha confermato la guida di Firenze e Bari tra i capoluoghi di Regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di Provincia; il centrodestra ha confermato invece Perugia e Vibo Valentia ed è riuscito a strappare al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.


Nella tornata di domenica le sfide più significative appaiono quella di Livorno, dove il centrosinistra, con il giornalista Luca Salvetti, che al primo turno ha preso il 34,2% dei consensi, tenta di riprendere la guida della città che cinque anni fa gli fu scippata, dopo quasi 70 anni ininterrotti di potere, dai pantastellati, con Filippo Nogarin che non si è ricandidato alla guida della città e ha corso per le Europee ma non è stato eletto. Salvetti dovrà vedersela con Andrea Romiti, ispettore di polizia che al primo turno si è fermato al 26,6%.

Altra corsa interessante è quella di Ferrara dove la sinistra, con Aldo Modonesi, assessore della giunta uscente, è costretta ad inseguire il leghista Alan Fabbri, che al primo turno, con il 48,4% dei consensi, ha sfiorato la vittoria. La vittoria della Lega a Ferrara avrebbe, ovviamente, un alto valore simbolico.

Ad Ascoli Piceno, guidata per 10 anni dal sindaco uscente Guido Castelli (centrodestra), la sfida rimane tutta interna al centrodestra con Marco Fioravanti, candidato da Fdi, Lega e da otto liste Civiche di centrodestra e Piero Celani (Fi e da altre sei liste civiche di area centrodestra). Prove tecniche della disputa tra il fronte sovranista e i superstiti di Forza Italia che animerà anche le prossime settimane di dibattito politico.

A Campobasso, la gara è tra Maria Domenica D'Alessandro (Lega) che ha sfiorato il 40% al primo turno e il candidato M5S Roberto Garavina, che la distanzia notevolmente. Importante sarà capire come voterà qui l'elettorato di centrosinistra.


Scontata la vittoria del centrosinistra, invece, ad Avellino dove la sfida è tutta interna. Luca Cipriano candidato dal Pd che si è fermato al 32,5% sfida Gianluca Festa (28,6) espressione di alcune liste civiche di centrosinistra. Ad Avellino, guidata prima di quest'ultima tornata elettorale dal sindaco M5S Vincenzo Ciampi, la giunta è caduta nel novembre 2018, dopo appena cinque mesi dall'insediamento.

Il ballottaggio, insomma, per sua stessa natura tende a bipolizzare lo scontro politico, magari anche spingendo ad inedite alleanze. Il risultato sarà tuttavia interessante perché, dopo gli esiti delle europee, con il ridimensionamento dei Cinque Stelle e il sorpasso del Pd, le dinamiche di bipolarizzazione potrebbero estendersi anche al quadro politico più in generale, ridisegnandolo nel suo complesso.