VIDEO | A Reggio Minicuci soccombe davanti a Falcomatà. A Crotone Voce umilia la coalizione di Manica. Brutti segnali per la Cittadella. Adesso Lega e Fdi potrebbero mettersi sul piede di guerra e avanzare nuove rivendicazioni (ASCOLTA L'AUDIO)
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L’esito del ballottaggio nei due principali centri chiamati al voto e cioè Reggio e Crotone dipinge un quadro complesso in cui i vincitori sono Giuseppe Falcomatà e Vincenzo Voce, ma abbondano gli sconfitti.
Il sindaco uscente in riva allo Stretto è stato costretto al ballottaggio e al primo turno ha visto evaporare metà del consenso ottenuto nel 2014. Nelle due settimane di campagna ulteriore, però, ha condotto in maniera strategica la dinamica elettorale trasformandola in un referendum per mandare via lo “straniero” Antonino Minicuci voluto dalla Lega e stracciando l’avversario nei confronti a due.
“Salvini passa pa casa”, del resto, è lo slogan che sta impazzando sui social dopo la grande festa al Comitato del sindaco che si è subito riempito già pochi minuti dopo l’inizio dello scrutinio. Il 58% ottenuto al ballottaggio va oltre le aspettative e segna una sconfitta pesante del centrodestra che si è presentato lacerato all’appuntamento e ha letteralmente “abbandonato” Minicuci che da solo ha affrontato i cronisti nella conferenza stampa del dopo voto.
In sala soltanto i rappresentati di Lega Franco Recupero e di Fdi Denis Nesci. Gli altri big hanno latitato per tutta la serata e nessuno ha voluto metterci la faccia. Segno evidente del clima da resa dei conti che si respira in uno schieramento che lo scorso gennaio ha stracciato la concorrenza con la larga vittoria di Jole Santelli alle regionali. Né sul nome di Minicuci sono evidentemente confluiti i consensi di Angela Marcianò e di Klaus Davi che al primo turno avevano pescato nel centrodestra e sono stati sicuramente critici con l’Amministrazione uscente.
Ma se a Reggio l’elezione è stata caratterizzata dalla presenza della Lega a Crotone, invece, quello che è accaduto è ancora più duro da digerire per il centrodestra. La vittoria del civico Vincenzo Voce, forte anche dall’appoggio di Carlo Tansi, è ancora più larga di quella di Falcomatà a Reggio. Voce (63,9%) ha doppiato il candidato del centrodestra Antonio Manica (36%). Se si considera che Manica aveva vinto al primo turno la batosta subito dalla coalizione di centrodestra diventa ancora più grave.
Né può consolare la circostanza che nella città pitagorica dal ballottaggio sia stato escluso il Pd dopo le divisioni nella scelta del candidato sindaco. Il centrosinistra escluso dal ballottaggio non ha nulla da festeggiare se non l’arretramento della coalizione che sostiene il governo regionale di Jole Santelli.
Se l’esito dei ballottaggi può in qualche modo rappresentare la prima cartina di tornasole dopo quasi un anno di legislatura regionale non c’è certo da stare allegri per Jole Santelli e i suoi che adesso avranno pure da gestire la crisi interna con Lega e Fdi pronti a presentare il conto alla Forza Italia che prima ha preso tutto e poi ha scaricato gli alleati.
Nel centrosinistra il risultato di Falcomatà è certamente un punto da cui ripartire e lo ha dimostrato anche Nicola Zingaretti arrivato a Reggio per sostenere la corsa del primo cittadino uscente. Ma la vittoria sofferta lascia aperte molte ferite interne che, stavolta, non dovranno essere ignorate.
Ma con le sconfitte di Taurianova e San Giovanni in Fiore e l’esito di Crotone si capisce che il lavoro in vista del congresso regionale sarà assai complicato.