Il primo cittadino della città ionica punta il dito contro l'immobilismo della Regione anche per i casi della centrale a idrogeno, dell'alta velocità e della 106: «Le polemiche di chi prova a utilizzare strumentalmente la vicenda per coprire le proprie responsabilità lasciano il tempo che trovano»
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«Partecipando alla prima giornata degli Stati Generali della Montagna, a Mormanno, nella giornata di ieri, ho apprezzato l'intervento del segretario regionale del Pd, Nicola Irto, il quale si è espresso su Baker Hughes chiarendo come il tentativo di fare scaricabarile sul Comune sia sterile e ridicolo». Il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi torna sulla vicenda del mancato investimento, che lo vede in questi giorni nell'occhio del ciclone.
«Senza l'immobilismo degli ultimi mesi delle istituzioni regionali, infatti, la lettera di BH non sarebbe mai arrivata. Sarebbe bastato esercitare il proprio ruolo istituzionale per attivare una nuova conferenza dei servizi: ciò che ha chiesto ripetutamente, in tutte le sedi, l'amministrazione comunale», afferma ancora Stasi.
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«Si tratta - prosegue - del medesimo immobilismo registrato per quanto riguarda i 20 milioni di euro di Enel (di cui 15 milioni dal Pnrr) per realizzare un impianto ad idrogeno su una zona già industriale. Uno scippo vero e proprio nel surreale silenzio di tutti. Se si pensa poi all'Alta Velocità o al ritardo inspiegabile dell'intesa Regione-Anas per la Ss 106, si arriva a miliardi di euro di mancati investimenti».
«Ho, inoltre, apprezzato, anche, l’appello del segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato, che ha colto il senso della questione e che condivido. Le polemiche di chi prova a utilizzare strumentalmente la vicenda per coprire le proprie responsabilità lasciano il tempo che trovano. Serve invece - dice - un tavolo istituzionale autorevole che riesca a garantire il recupero dell'investimento, la legittimità delle procedure e la tutela di tutti gli interessi del territorio».
«A chi mi ha contattato in queste ore - aggiunge infine il sindaco di Corigliano Rossano - ho ribadito quanto l'amministrazione ha sempre sostenuto, ovvero che non c'è alcuna posizione aprioristica ma che è necessario e non discrezionale superare le lacune dell’iter autorizzativo. C'è chi, facendo i conti con le responsabilità degli altri, sminuisce questi aspetti: sono gli stessi che fanno i titoloni quando le lacune emergono dopo».