La legge “Omnibus” voluta dal governatore ha stabilito che il coordinatore dell’ufficio possa anche non essere un dipendente dell’Ente. Il rischio che la norma venga impugnata dal Governo. E intanto gli altri quadri sperano in una riconferma - NOMI
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La riforma che assegna al presidente della Regione la facoltà di scegliere «fiduciariamente» il coordinatore dell’Avvocatura, dopo aver provocato malumori diffusi tra i legali della Cittadella, potrebbe anche finire davanti alla Corte costituzionale.
La cosiddetta legge “Omnibus”, presentata da Pierluigi Caputo e Salvatore Cirillo, su indicazione del governatore Roberto Occhiuto, e approvata lo scorso 28 febbraio dal Consiglio regionale, ha infatti realizzato «interventi di manutenzione normative» su diverse norme regionali.
Le nuove regole
Sono così state modificate anche le nuove regole per la nomina del responsabile dell’Avvocatura, che ora potrà essere scelto non solo tra i dipendenti della Regione (con 10 anni di professione alle spalle e iscritti all’albo speciale) e tra quelli del libero foro (20 anni di esperienza), ma pure tra «i soggetti appartenenti al ruolo degli avvocati dello Stato».
La norma apre insomma le porte della Cittadella anche a coordinatori che non siano dipendenti della Regione. E infatti i rumors di Palazzo riferiscono che Occhiuto avrebbe già deciso di affidare l’incarico di coordinatore all’avvocato dello Stato Alfonso Mezzotero, in sostituzione dell’attuale responsabile, l’interna Franceschina Talarico.
Interviene il ministero?
I piani del governatore potrebbero però essere rovinati da sindacati e associazioni di categoria che – stando a quanto filtra dalla Cittadella – avrebbero già segnalato, o si accingerebbero a farlo, tutte le anomalie del caso al ministero per gli Affari regionali, a cui potrebbe infine toccare la decisione di proporre al Consiglio dei ministri l’impugnazione della legge davanti alla Consulta. Per ora si tratta di un’ipotesi, ma a supportarla c’è un preciso precedente giudiziario.
Il Tribunale di Catanzaro si è espresso per ben due volte contro la nomina di un coordinatore esterno alla Regione. I giudici, dopo aver bloccato la designazione di Maria Maddalena Giungato – disposta nel maggio di due anni fa dall’allora governatrice Jole Santelli –, con una seconda pronuncia del dicembre 2020 hanno rigettato il reclamo della Regione contro la precedente decisione e specificato che la nomina di coordinatore «deve seguire modalità di conferimento degli incarichi della funzione dirigenziale di livello generale nella Regione Calabria e, dunque, la disciplina contenuta nel Regolamento regionale numero 3/2015», che prevede, tra l’altro, la pubblicazione sul portale dell’ente dell’apposito avviso con l’indicazione degli incarichi.
Non è superfluo rilevare che, in quel caso, a opporsi al reclamo della Cittadella, tra gli altri, furono il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro, l’Unaep (Unione nazionale avvocati enti pubblici) e un dipendente della Regione.
Gli altri dipartimenti in attesa
A fibrillare non è soltanto l’Avvocatura. Tutti i dipartimenti di Germaneto sono in attesa della nomina dei nuovi dirigenti generali che dovranno supportare l’azione amministrativa di Occhiuto nei prossimi anni. Finora il governatore è rimasto parecchio abbottonato, ma entro la fine della prossima settimana il nuovo assetto burocratico della Regione potrebbe essere definito.
Il totonomi, intanto, impazza e, soprattutto, preoccupa quasi tutti i dg in carica, con effetti rilevanti anche sulla effettiva operatività degli uffici. Eppure si tratterebbe di timori infondati, dal momento che il presidente potrebbe aver deciso di mettere mano soltanto a poche caselle.
Accanto ai già nominati Jole Fantozzi (Tutela della salute), Filippo De Cello (Economia e finanze), Claudio Moroni (Infrastrutture) e Maurizio Nicolai (Programmazione unitaria), dovrebbero essere riconfermati Tommaso Calabrò (Presidenza), Eugenia Montilla (Segretariato generale), Maria Francesca Gatto (Istruzione), Roberto Cosentino (Lavoro), Maria Antonella Cauteruccio (Turismo) e Fortunato Varone (Protezione civile). In posizione blindata anche Giacomo Giovinazzo (Agricoltura), dirigente di fiducia dell’assessore più potente della Regione, Gianluca Gallo. I bene informati ritengono invece in bilico sia Gianfranco Comito (Ambiente), sia Francesco Venneri (Sviluppo economico).
L’ultima parola toccherà alla Giunta regionale, a cui spetta l’approvazione delle relative delibere. Ma in pratica decide tutto Occhiuto, Consulta permettendo.