La responsabile del dicastero per il Sud durante il primo governo Conte critica aspramente l’atteggiamento di Palazzo Chigi che starebbe assecondando quella che viene definita come una “secessione” a favore delle regioni del Nord. E sul Pnrr avverte: «Mi auguro che ci sia la volontà politica di difendere davvero il Meridione» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Barbara Lezzi, ministra per il Sud e la Coesione territoriale nel primo governo Conte, senatrice al secondo mandato, eletta entrambe le volte con il M5s e ora transitata nel misto a seguito della nascita del Governo Draghi, molto vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista e Nicola Morra, in intervista esclusiva a LaC News24 dice la sua su attualità sui temi dell'attualità politica e del Sud.
Senatrice, nel 2018 nel collegio uninominale di Nardò in Puglia ha sconfitto alle urne due big della politica come Massimo D’Alema e Teresa Bellanova, ricevendo un mandato politico forte, ne sente il peso?
È un peso che mi guida sempre nella mia azione politica.
A febbraio aveva annunciato ricorso contro la sua espulsione dal M5S a seguito della mancata fiducia al Governo Draghi, oggi si è detta di guardare oltre il MoVimento, pur conservandone gli ideali delle origini...
Non ho mai avuto il proposito di rientrare nel M5s. Ho compiuto quella scelta in piena consapevolezza e conoscendone i rischi ma no, non potevo dare la fiducia ad un governo retto da tutti compresa Forza Italia che, ricordo, è un partito fondato anche da un condannato per mafia e che lo stesso Berlusconi ha finanziato Cosa Nostra.
Il Sud ha dato grande soddisfazione elettorale nella precedente tornata politica al M5S. Oggi con Nicola Morra e Vilma Moronese sta lavorando ad una alternativa politica di tipo civico che pensa possa aver la stessa presa nel meridione d’Italia?
Per ora noi stiamo facendo informazione su quanto accade nei palazzi. Il sud, ancora una volta, non ha l’attenzione che gli spetterebbe. Il PNRR è una grande occasione sprecata che vede i soliti progetti per i quali, spesso, erano già state stanziate le risorse necessarie. Insomma, l'annosa pratica della sostituzione dei fondi perdura.
In Calabria il polo civico guidato da Luigi De Magistris, candidatosi contro il centrodestra ed il centrosinistra, ha raggiunto un ragguardevole risultato percentuale, ma i suoi eletti in Consiglio regionale vengono emarginati, anche dal M5S, rispetto alle cariche istituzionali spettanti alle opposizioni. Per il civismo, in Parlamento come nelle assise regionali, è previsto un destino da meri spettatori?
Esattamente come quando queste chiusure venivano rivolte al M5S, continuo a pensare che questi atteggiamenti siano un'evidente manifestazione di debolezza.
Sono in arrivo i soldi del Pnrr, il 40% andranno al sud, ma il Sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato che qualora i territori non riescano a spenderli, è pronto a richiedere i fondi residui, come la vede?
La vedo come una fuga in avanti da parte di chi ignora le ragioni complesse e profonde che rallentano la spesa al Sud. La ministra Carfagna ha tutti gli strumenti per impedire che questo avvenga ma temo che manchi una reale volontà politica.
Nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza c’è un disegno di legge collegato sull’autonomia differenziata, opportunità o sgambetto per le regioni del Sud?
È uno sgambetto ai cittadini del Sud. Rivoluzioni di questa portata si fanno in trasparenza e non di nascosto come agiscono i ladri.
Reddito di cittadinanza. I sovranisti vogliono picconarlo, altri vogliono modificarlo. Qual è la soluzione migliore?
La diano loro la soluzione. Il reddito di cittadinanza sostiene invalidi, anziani e minori in povertà assoluta. Si misurino seriamente con la realtà.