Il sarcasmo di Irto (Pd): «La famiglia del governatore è divisa, suo fratello Mario in Senato ha votato Sì». Le opposizioni contro il provvedimento licenziato al termine di una lunga maratona notturna: «L’Italia non è più una e indivisibile»
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L’autonomia differenziata è legge. Dopo una lunga maratona notturna alla Camera è giunto il secondo e definitivo sì al disegno di legge. I voti favorevoli sono stati 172, quelli contrari 99. Già nel pomeriggio di ieri, le opposizioni avevano manifestato in piazza a Roma contro la riforma. Numerose le dichiarazioni di dissenso da parte anche dei politici calabresi.
Il provvedimento | L’autonomia differenziata è legge: disco verde dalla Camera con 172 voti favorevoli e 99 contrari
Le reazioni
«Non abbiamo sentito una parola dalla maggioranza una parola a difesa delle autonomie dopo intervento di Calderoli. Non hanno ben in mente ciò che stanno facendo, e non lo hanno nemmeno quei presidenti di regione come Occhiuto che si affrettano a sconfessare questa riforma. Ma non era proprio Occhiuto ad approvare il ddl in conferenza Stato Regioni e che la definiva una straordinaria opportunità per il Sud? Dov'era Occhiuto quando il governo Meloni prosciugava il fondo di perequazione da 4.5 miliardi a 800 milioni? Quando l'altro Occhiuto dichiarò il voto favorevole in Senato a questa riforma, dove era suo fratello? La Calabria e il Sud non vogliono questa riforma! Occhiuto faccia il suo lavoro di rappresentante delle istituzioni: la politica si fa non con le interviste ma nelle sedi opportune. I calabresi gli chiedevano di non approvare riforma e lui li ha traditi». Così la vicepresidente del gruppo M5s alla Camera Vittoria Baldino.
Scontro aperto | L’autonomia differenziata è legge, caos alla Camera: le opposizioni sventolano il Tricolore e intonano l’inno di Mameli
«Spaccano l’Italia col favore delle tenebre e si permettono anche di festeggiare issando la bandiera della Calabria. L’autonomia differenziata ha avuto il suo via definitivo, l’Italia con questo governo di estrema destra e a trazione nordista non è più una e indivisibile.
Un provvedimento scellerato che relegherà le regioni più in difficoltà verso un declino inesorabile. Ci siamo opposti senza risparmiarci, ci hanno presi a calci e a pugni e ora fanno lo stesso, approvando la proposta di legge Calderoli, agli italiani, tutti. L’autonomia differenziata non è contro il solo Sud ma è contro l’Italia intera, la sua Carta Costituzionale e la tenuta sociale del Paese. Scenderemo ancora in piazza, la nostra opposizione sarà ancora più dura e convinta», così in una nota Laura Ferrara, coordinatrice degli affari europei ed internazionali per il Movimento 5 stelle.
«Stamattina mezza Italia è sparita, il Sud non esiste più. La Camera dei Deputati ha votato la Riforma dell'Autonomia Differenziata anche con il complice e colpevole voto dei Deputati di Maggioranza del Meridione. Dispiace perché la Politica è venuta meno - ancora una volta - all'impegno di tutelare i diritti di tutti i cittadini; dispiace perché questo provvedimento votato all'alba da uno dei due rami del Parlamento altro non è che il frutto di un accordo ricattatorio tra Fdi e Lega, con i primi che ieri hanno portato a casa la riforma del Premierato e gli altri che oggi realizzano il sogno del secessionismo. Il principio di solidarietà nazionale è uno dei cardini fondamentali della nostra Costituzione... lo hanno calpestato». - È quanto dichiara il consigliere regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, nonché presidente di Azione Calabria, all'esito del voto della Camera dei Deputati che con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto ha votato il ddl sul Regionalismo differenziato che, così, diventa Legge. Proprio ieri, lo stesso Graziano insieme al segretario di Azione Calabria, il collega Francesco De Nisi, aveva lanciato un appello ai Deputati del Sud affinché si facessero interpreti di una «protesta civile e democratica» votando No al provvedimento. «Purtroppo - ha detto Graziano - non siamo stati ascoltati e questo sicuramente ci pone in una condizione di riflessione profonda».
«Occhiuto, vuole giocare troppe parti in commedia, invece di alzare falsi polveroni si renda conto che il suo partito ha assecondato una riforma che farà male in primo luogo ai calabresi perché divide e crea disuguaglianze». Così in una nota il deputato democratico, Nico Stumpo, che sottolinea «salvo alcune timide prese di distanza, a cui non sono seguiti atti concreti, Forza Italia non ha aperto bocca durante tutto l'esame del provvedimento e ha piegato la testa davanti ad ogni mossa e ai tempi imposti dalla Lega. Peraltro - aggiunge il democratico - mentre si votava l'autonomia, sui banchi della maggioranza è stata fatta sventolare platealmente la bandiera della Regione Calabria. Invece di rilasciare dichiarazioni che non hanno alcun seguito, Occhiuto si attivi per approvare rapidamente in consiglio regionale un ordine del giorno unitario che certifichi con fermezza la contrarietà all'autonomia differenziata».
«Sull’autonomia differenziata Roberto Occhiuto è politicamente ambiguo e dunque ingiustificabile, perché il senatore Mario Occhiuto, del suo stesso partito, ne aveva già votato il testo al Senato e ora il presidente della Regione parla, senza alcun imbarazzo, di errore del centrodestra nazionale rispetto alla recente approvazione del provvedimento alla Camera». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che poi commenta: «La bramosia di potere all’interno di Forza Italia crea cortocircuiti comunicativi imbarazzanti, ma oggi è impossibile ingannare i cittadini. Noi continueremo a lottare – prosegue il senatore dem – per impedire questa torsione autoritaria a opera del centrodestra e per difendere l’unità dell’Italia e i princìpi costituzionali di eguaglianza e libertà». Con l’autonomia differenziata e con il premierato, che ieri è passato a Palazzo Madama, «il centrodestra – ha scritto Irto sulla propria pagina Facebook – vuole spaccare il Paese e governare a Roma senza limiti e controlli, mettendo da parte il Parlamento, il presidente della Repubblica e i necessari equilibri costituzionali tra i poteri dello Stato». «È ormai chiaro – ha poi precisato sul social il senatore dem – il baratto tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Avevamo scritto e detto tanto a questo proposito, sia al Senato che nelle piazze. Avevo denunciato a chiare lettere gli scopi di potere che si nascondevano dietro a questo patto politico, riprovevole, a danno dell’unità nazionale, della democrazia, della Costituzione e del Mezzogiorno».