VIDEO | Da parte dell'associazione una critica severa, partita dall’assunto secondo cui la costituzione, una volta ritoccato uno qualsiasi degli articoli che la compongono, muta in tutta la sua interezza, e non detto che cambi in meglio
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Moderato da Fabrizio Di Buono, presidente della sezione paolana dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), si è svolto presso i locali del Centro Laboratoriale “A. Eboli”, a Largo Sette Canali, l’incontro di «formazione, informazione e dibattito» sui rischi e gli scenari conseguenti all’eventuale approvazione del ddl Calderoli materia di autonomia differenziata.
Una tematica di non facile approccio, che ha necessitato l’apporto della prof.ssa Donatella Loprieno, costituzionalista e docente Unical, per essere rivolto a favore di un uditorio variegato, che ha comunque riempito i posti a sedere presenti in sala.
Secondo l’Anpi, il disegno di legge del ministro leghista delegato agli affari regionali e le autonomie, «rischia di generare gravi discriminazioni ai danni del Meridione d’Italia, allargando il divario già esistente con le regioni settentrionali e declassando “in serie B” milioni di cittadini per i quali viene messa in forse la parità d’accesso a fondamentali diritti come la sanità, la scuola, l’ambiente, i trasporti e l’assistenza alle fasce più deboli».
«Non è possibile – proseguono i partigiani d’Italia paolani – restare inerti di fronte al tentativo di stravolgere la struttura dello Stato, mettendo in discussione la parità di diritti e l’eguaglianza sostanziale dei cittadini, ossia l’essenza stessa della Repubblica “una e indivisibile”, come definita dalla Costituzione nata dai valori della Resistenza e della guerra di Liberazione».
Durante l’iniziativa sono anche state raccolte le firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare proposta dal prof. Massimo Villone e dal CDC, finalizzata a modificare gli art. 116 e 117 della Costituzione in materia di riparto fra le funzioni dello Stato e degli Enti Locali. «In modo da scongiurare per il futuro – è l’intenzione dichiarata dall’Anpi – derive secessioniste come quelle cui stiamo assistendo in questi giorni».