«La mia posizione è molto chiara. Così si divide in due il Paese in aree deboli e in aree forte con l’effetto finale di indebolire l’intero sistema Italia». È netto Sandro Ruotolo, neo europarlamentare del Pd, sull’autonomia differenziata. Lo raggiungiamo quando a Bruxelles si sono appena insediate le commissioni. Lui farà parte come membro effettivo di quella Cultura e sarà supplente di quella Libe che si occupa di libertà civili, giustizia e affari interni.

Porterete la questione dell’autonomia differenziata a Bruxelles? 
«Vedremo, ci siamo insediati adesso. Certo è che la Ue ha già manifestato qualche preoccupazione per i conti pubblici che con questa riforma rischiano seriamente di non tornare. Allora ribadisco che il problema non è solo del Meridione ma di tutto il Paese».

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Intanto è partita la campagna referendaria. Il quorum verrà raggiunto?
«Ovviamente è partita oggi per cui ancora è presto per dare dei giudizi. Io però sono molto ottimista perché il Sud sta rispondendo molto bene. Nel corso della mia campagna elettorale ho scoperto con una certa sorpresa l’attenzione della gente a questo tema. La gente ha capito benissimo che l’autonomia differenziata spaccherà il Paese in due e aumenterà le disuguaglianze. È la secessione dei ricchi, si è materializzato con il Ddl Calderoli quel disegno leghista della prima ora».

Un ritorno al passato? 
«La bandiera del Leone di San Marco vista sventolare sui banchi del Senato ne è la riprova. Si realizzerà, per legge, la rimozione della questione meridionale. Vi immaginate che fine farà il Servizio sanitario nazionale? Nord e Sud? Già oggi, come certifica lo Svimez, sono ripresi i viaggi della speranza. E gli asili nido, la scuola primaria, quella secondaria? Faremo di tutto per bloccare l’autonomia differenziata. Senza un Mezzogiorno competitivo non ci sarà la ripresa per l’intero Paese».

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Ma non c’è il rischio che sia una vicenda di parte, che interessi solo a noi del Sud… 
«Ma non è così, è un tema che interessa tutta l’Italia. Le basti pensare alle posizioni di Confindustria per quanto riguarda i temi dell’energia, venti politiche energetiche diverse rendono il Paese come dire più leggero. Come fa un imprenditore a operare in venti staterelli diversi. Lei crede che questo può essere uno stimolo ad investire? Io penso di no. E questo non è solo un problema del Meridione».

Ma se non si dovesse raggiungere il quorum c’è il rischio di mettere la pietra tombale su questa vicenda… 
«Io non credo che andrà male, la luna di miele del Governo con gli italiani mi pare stia finendo. Negli ultimi tempi la stanno facendo troppo grossa con un vero e proprio attacco alla Costituzione portato avanti fra premierato e autonomia differenziata. Io penso esattamente il contrario, che il referendum sarà un successo e che il Governo dovrà riflettere molto»,

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C’è il rischio che la questione si trasformi in una disputa politica, questa storia dell’autonomia differenziata ha ringalluzzito parecchio voi del centrosinistra… 
«Certamente c’è un aspetto politico, ma non lo classificherei con il centrosinistra perché il tema è molto sentito fra la gente in maniera trasversale. Certo il centrodestra cercherà di buttarla su questo piano qui, ma le conseguenze sulla vita delle persone sono reali e la gente lo ha capito benissimo».