VIDEO | Il segretario provinciale di Cosenza è stato ospite nei nostri studi di Rende per presentare la manifestazione di sabato contro la riforma Calderoli. Tra i temi trattati anche la città unica
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È stato Massimiliano Ianni l’ospite di giornata di Cosenza Channel. Dai nostri studi, il segretario provinciale della Cgil, fresco di un incremento del 4% degli iscritti, ha presentato il grande corteo che sabato 23 marzo attraverserà le vie del centro cittadino. «Opporsi a questa Autonomia differenziata è un dovere – ha detto -. Si tratta di una secessione. Urleremo le nostre motivazioni a partire dalle 9. A quell’ora è previsto il concentramento a Piazza Loreto».
La manifestazione si concluderà sull’isola pedonale a Piazza XI Settembre e non sono previsti interventi politici. «Daremo voce a studenti ed esponenti della società civile. Concluderà l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano monsignor Giovanni Checchinato». Il numero uno della Camera del Lavoro bruzia ha speso parole di elogio per «Don Gianni», capace di sensibilizzare al tema fedeli e di attirare, anche per curiosità, una fetta di popolazione altrimenti sorda all’argomento. Un passaggio anche sulla mancata partecipazione della Uil. Ieri il segretario provinciale Cretella ne ha spiegato i motivi dal nostro network, «motivi che per la Cgil non sono condivisibili».
Ianni ha quindi risposto ad altre domande. Sulla città unica ha ribadito la posizione espressa già nella I Commissione - Affari Istituzionali della Regione, quando evidenziò forti perplessità per le modalità con cui la proposta di legge ha esaurito il proprio iter. «Vogliamo capire nel dettaglio - ha aggiunto – cosa succederà ai debiti che Cosenza si porta dietro, valutare l’impatto occupazionale che avrà la fusione sull’area urbana ed essere informati se siano previsti immediati interventi per mitigare il rischio idro-geologico».
Chiusura inevitabilmente dedicata all’Amaco. «Per quanto ci riguarda, non esiste che venga messo in discussione anche un solo posto di lavoro. Inoltre – ha chiosato – la nostra posizione è che l’azienda debba restare pubblica. Non c’è trattativa, abbiamo informato anche Palazzo dei Bruzi».