«Sul tema dell’autonomia differenziata, il governatore Occhiuto difenda la Calabria». Lo scrive il gruppo Pd in Consiglio regionale in merito alle ultime battute intercorse tra il presidente della Regione e il responsabile del dicastero degli Affari Regionali, Roberto Calderoli.

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«Se il ministro leghista Calderoli – affermano i dem - si complimenta con il presidente Occhiuto per la sua posizione sull'autonomia differenziata, è il presidente Occhiuto che dovrebbe farsi qualche domanda. Noi siamo molto preoccupati, perché la bozza messa a punto da Calderoli sull'autonomia differenziata non fa altro che disegnare la secessione delle Regioni ricche, facendo perno sul criterio inaccettabile della spesa storica e disancorando, sostanzialmente, la riforma dalla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni. Eppure il presidente Occhiuto diceva cose ben precise neanche un anno fa ed erano molto diverse».

Il gruppo regionale del Pd scandisce: «Presentando in Consiglio regionale le sue linee programmatiche, il 14 dicembre dello scorso anno - prosegue la nota - Occhiuto aveva testualmente detto: 'Basta con la spesa storica; i livelli essenziali delle prestazioni devono essere garantiti dallo Stato; quando, al termine della perequazione, ci avranno assicurato, il soddisfacimento di tutti i fabbisogni standard, allora se ci fossero Regioni con quote ulteriori di fiscalità, potrebbero occuparsi pure di aumentare il livello dei diritti per i loro cittadini'». Sulla base di ciò: «Noi ci aspettiamo - proseguono i consiglieri dem - che il governatore Occhiuto tenga fede a queste parole. Comprendiamo le difficoltà nascenti dal doversi posizionare rispetto alle linee nazionali della sua maggioranza ma, prima di tutto, egli è il presidente della Calabria e dei calabresi che deve difendere in ogni sede e a partire già dai confronti che avrà nei prossimi giorni con il ministro Salvini per il ponte sullo Stretto e con Calderoli sull'autonomia differenziata. Questioni cruciali sui quali riteniamo sia opportuno che venga convocata una seduta ad hoc del Consiglio regionale per un confronto che sia il più ampio possibile».