«La vicenda della 106 è emblematica, come l'alta velocità e la questione della ferrovia jonica, e ti fa capire che questo è un governo che ancora non ha centralizzato i temi che riguardano lo sviluppo del Mezzogiorno. Il governo delle destre ha completamente cancellato il Sud sui temi dello sviluppo, del lavoro, della salute, delle infrastrutture». Lo ha detto Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, intervenendo ad un dibattito alla Festa dell'Unità a Castrovillari sul tema: "Autonomia differenziata e infrastrutture al Sud".

«Il decreto Sud - ha aggiunto Sposato - porta solo il nome e la Zes unica è un modo per cancellare gli interventi nelle regioni più svantaggiate come la Calabria. In questo contesto la nostra regione, dopo aver subito definanziamenti sulle infrastrutture strategiche, revoche di progetti sull'idrogeno dalle partecipate (Enel Rossano), mancata possibilità di fare assunzioni nella sanità, abbandono degli oltre 30.000 beneficiari del reddito di cittadinanza, rischia di rimanere schiacciata dalla propaganda della Lega sull'autonomia differenziata e Ponte sullo Stretto, entrambe irrealizzabili per mancanza di risorse».

«Parlare oggi di autonomia differenziata - ha sostenuto ancora il segretario generale della Cgil calabrese - in un momento in cui non si possono garantire i Lep, perché i 100 miliardi di euro necessari per garantirli non ci sono, si rischia di continuare a fare una differenziazione e aumentare il divario che c'è tra Nord e Sud. Oggi più che mai serve una mobilitazione, noi siamo già mobilitati. Il 7 ottobre saremo a Roma proprio per porre questi temi, quello della Costituzione, dell'Autonomia differenziata e, soprattutto, i temi del Mezzogiorno, degli investimenti, della Salute e del lavoro. In questo momento il tema centrale dovrebbe essere il lavoro, serve un lavoro che sia dignitoso, serve un'attività che metta a bando la precarietà, quindi una lotta alla povertà. Sono tutti temi che il governo non sta assolutamente svolgendo e per questo noi saremo in piazza e su questo richiameremo anche la responsabilità del governo regionale che si è offuscato rispetto alla fase iniziale».

«La giunta regionale - ha detto ancora Sposato - invece di creare condizioni di sviluppo e lavoro annuncia di voler chiudere gli unici impianti energetici ecosostenibili esistenti come la centrale a biomasse del Mercure. Al governo regionale vogliamo dire di non fare propaganda sul precariato e sullo stato di bisogno di lavoro».