La presidente biasima la decisione dei primi cittadini dei 5 capoluoghi di non partecipare alla riunione: «Avrebbero potuto esprimere le loro idee in Consiglio, ci sono luoghi istituzionali per il confronto democratico»
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Gli assenti hanno sempre torto. È il succo della risposta di Rosaria Succurro ai sindaci dei cinque capoluoghi di provincia che ieri avevano annunciato la diserzione dai lavori del consiglio Anci sui temi dell'autonomia differenziata. Parlando con i giornalisti, prima di iniziare la seduta - cui hanno preso parte una ventina di primi cittadini, in presenza e da remoto - la presidente dell'associazione Anci Calabria, sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia cosentina, forzista purosangue - ha stigmatizzato la decisione di Nicola Fiorita per Catanzaro, Giuseppe Falcomatà per Reggio Calabria, Franz Caruso per Cosenza, Vincenzo Voce per Crotone ed Enzo Romeo per Vibo di non partecipare al Consiglio.
Sull’Aventino | Autonomia differenziata, i sindaci dei 5 capoluoghi calabresi contro Succurro: «Bleffa, al Consiglio Anci non ci saremo»
«Abbiamo differito di una settimana questo consiglio per trovare una sintesi condivisa - ha detto - peraltro accogliendo la richiesta di un tavolo di esperti chiesta anche da sindaci di centrosinistra. Sia chiaro che la situazione non è "Anci a favore dell'Autonomia ed i 5 sindaci contro" - ha continuato la Succurro - ma che fin dalla prima ora la nostra sigla si è detta favorevole a condizione che fossero finanziati i Lep (livelli essenziali di prestazione)».
Il comunicato
Nella seduta del 19 luglio, svoltasi infine a Catanzaro, il Consiglio dell’Anci Calabria ha deliberato all’unanimità di istituire una Commissione consultiva e di studio sull’applicazione della legge in materia di autonomia differenziata. Tra gli altri, dell’organo in questione faranno parte l’avvocato amministrativista Oreste Morcavallo, l’avvocato Alfonso Rende, segretario generale della Provincia di Cosenza, l’avvocato Nicola Midonno, segretario generale della Provincia di Crotone, e l’avvocato Giorgio Vercillo, docente universitario di Diritto amministrativo.
Nel merito, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, spiega: «In linea con le indicazioni dell’Anci nazionale, noi 20 presenti sui 25 componenti del Consiglio, abbiamo scelto in piena unità di approfondire, tramite apposita Commissione consultiva, la concreta applicazione della legge sull’autonomia differenziata, di monitorarne gli effetti e di indicare tutti i necessari correttivi al Governo e al Parlamento, in modo che l’Anci Calabria sia protagonista attiva nell’interesse esclusivo delle comunità locali».
«Abbiamo voluto confrontarci a modo – chiarisce la presidente dell’Anci Calabria – e trovare una linea comune riguardo alla legge sull’autonomia differenziata. Mi spiace che si siano assentati i sindaci di Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, che hanno deciso di non venire a discutere, rinunciando al confronto e al voto democratico sulle azioni da intraprendere. Nessuno – conclude Succurro – ha impedito a questi cinque colleghi, di cui rispetto la posizione pur non condividendola, di esprimere e far valere le loro idee nella sede del Consiglio dell’Anci Calabria. Il buon senso ci dice che, quando si diserta un appuntamento, ci si colloca nel torto».
La frecciatina
«A me non piacciono i caminetti» risponde l'alta esponente di Forza Italia quando le chiediamo se contatterà privatamente i colleghi delle maggiori città. «Ci sono luoghi istituzionali per il confronto democratico, ed anche per sanare le inevitabili divergenze - aggiunge la Succurro - uno di questi era proprio il Consiglio direttivo di oggi, dove eravamo presenti in venti su venticinque. Ne mancavano solo cinque...».