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A parlare è il deputato Sebastiano Barbanti che ribadisce: ‘Il 24 settembre con un articolo denunciavo che – come prevede la normativa vigente – la Sacal avrebbe dovuto provvedere ad un aumento di capitale di circa 5,2 milioni di euro pena la revoca della concessione con relativo ed “immaginabile” danno per l’economia della nostra Regione. Inoltre aggiungevo che il Comune di Lamezia come titolare del 20,7% delle quote del capitale che ne fanno il primo azionista, non disponeva minimamente di quel milione di euro circa che avrebbe dovuto corrispondere e si sarebbe dovuto studiare una soluzione per tempo’.
La previsione dunque sembra essersi avverata ma non vi sarebbe ancora traccia di una soluzione concreta e percorribile. O meglio, la soluzione ci sarebbe ma per Barbanti ‘non solo appare confusa, pasticciata e poco realizzabile, ma rischia di essere una beffa per i cittadini. Nella delibera comunale infatti, da un lato si parla di azionariato diffuso mentre dall’altro si fa riferimento ad una norma del codice civile (artt. 782. 783 e 792) che disciplina le donazioni’.
Quindi, come evidenziato da Barbanti, nel primo caso i cittadini effettuerebbero un vero e proprio investimento diventando titolari di quote dell’azienda con tutti i diritti che ne conseguono, nel secondo invece regalerebbero al comune i loro soldi, con il vincolo che l’amministrazione li spenda per sottoscrivere l’aumento di capitale.
‘Il rischio è quello di un forte ridimensionamento – come evidenzia Barbanti - nel controllo della società da parte del Comune di Lamezia, l’amministrazione comunale conterebbe sempre di meno nella gestione e nella vita del principale aeroporto calabrese che è proprio sul suo territorio, un ulteriore depauperamento di una ricchezza che si è andata formando nel corso degli anni’.