VIDEO | L'opposizione all'attacco dell'amministrazione dopo i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti: «Il sindaco chieda scusa». Critiche anche sulla questione stadio e sul servizio di racolta differenziata
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Nel maggio del 2018 il sindaco di Rende Marcello Manna aveva prospettato l’uscita anticipata del comune dallo stato di predissesto. Un anno e mezzo dopo si scopre che le poste in iscritte bilancio erano un bluff, disvelato dalla Corte dei Conti. La magistratura contabile deciderà il prossimo 3 dicembre se la situazione finanziaria si è così deteriorata da dover dichiarare il default. Il 13 novembre il civico consesso affronterà l’argomento e discuterà delle controdeduzioni da depositare alla Corte per evitare che, alla stregua di quanto accaduto nella vicina Cosenza, possa essere dichiarato il crack.
Critiche dall'opposizione
«Chi si è occupato negli ultimi anni dei conti pubblici ci era stato presentato come un novello Quintino Sella» ha ironizzato Mimmo Talarico, membro della minoranza consiliare, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal movimento AttivaRende alla quale hanno partecipato anche Andrea Cuzzocrea e Massimo La Deda. C’è poi un altro polverone sollevato dall’opposizione, relativo ai guasti del sistema della raccolta differenziata e alla incapacità di attuare un severo contrasto all’odioso fenomeno degli abbandoni selvaggi, e poi al problema dello stadio Marco Lorenzon, ancora inagibile, con la squadra di calcio costretta a disputare le gare casalinghe in campo neutro. Su questi temi abbiamo intervistato Mimmo Talarico.
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