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Potrebbe avere ripercussioni di carattere politico la condanna inflitta dalla Corte d’Appello di Catanzaro agli assessori di Palazzo dei Bruzi, Luciano Vigna e Michelangelo Spataro, ai quali è stata irrogata una pena detentiva superiore a due anni per il reato di bancarotta fraudolenta, nell’ambito del processo scaturito dal fallimento della società informatica Tesi.
Chiesta l'applicazione celere della sospensione
I consiglieri comunali Carlo Guccione, Enrico Morcavallo, Bianca Rende e Damiano Covelli, in rappresentanza de La Grande Cosenza e del Partito Democratico, sono stati ricevuti dal prefetto Gianfranco Tomao per un incontro informale nel corso del quale gli esponenti dell’opposizione hanno sollecitato il funzionario di Governo ad applicare nei confronti di Vigna e Spataro il decreto Legislativo 235/2012, meglio conosciuto come Legge Severino. La norma prevede testualmente, al primo comma dell’articolo 11, la sospensione dalla carica di assessore comunale per 18 mesi, per tutti i soggetti “che, con sentenza di primo grado, confermata in appello per la stessa imputazione, hanno riportato, dopo l'elezione o la nomina, una condanna ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per un delitto non colposo”.
Morra: «Occhiuto revochi le deleghe agli assessori condannati»
La procedura prevede la notifica della sentenza alla Prefettura che dovrà avviare il procedimento di sospensione dopo la ratifica del Ministero degli Interni. Nel frattempo il senatore pentastellato Nicola Morra, in una nota, chiede al sindaco Occhiuto di anticipare l’eventuale provvedimento prefettizio e di revocare le deleghe ai due assessori condannati.