Non è tempo di vacanze, nella maniera più assoluta, per il neoassessore all’Ambiente di Catanzaro, Aldo Casalinuovo. Che forse peggiore battesimo del fuoco da membro della giunta Fiorita non poteva attendersi. Al di là di ogni giudizio sul piano tecnico, prim’ancora che politico, sulla sua scrivania sono sin da subito iniziate a moltiplicarsi segnalazioni, richieste e lamentele.

Certo, nessuno di buon senso può pensare di addebitare le mancanze e le lacune che accumulatesi nel tempo in uno dei settori più delicati ed esposti dell’Amministrazione a chiunque si trovi in carica da meno di una settimana, salvo non creda di trovarsi al cospetto di Mandrake. Ma resta il fatto che l’ultima emergenza cittadina è di quelle davvero gravi e urgenti. Il riferimento è al “pascolo” di branchi di cinghiali nei pressi del centro abitato. Anzi, proprio davanti alle case vicine a campagne, boschi e luoghi simili, nella parte Nordest del capoluogo.

Si tratta, in particolare, dei quartieri di Siano, Ianò, Cava, ma anche di Pontepiccolo. Dove le famiglie che vivono nelle abitazioni prospicienti il vialone dell’ospedale oncologico Ciaccio hanno segnalato la presenza di ungulati di tutte le età e dimensioni, dai cuccioli ai… genitori, come ovvio potenzialmente aggressivi se avvertono una minaccia per la prole. E questa sensazione di pericolo possono darla loro pure i cani domestici, di media o grossa taglia soprattutto, che attualmente con il caldo afoso dominante quasi l’intero giorno vengono portati a spasso a tarda sera dai rispettivi padroni. I quali, da adesso in avanti, rischiano quindi incontri ravvicinati ad alto rischio.

Ma vi è di più, perché quanti in quel posto hanno il giardino davanti a casa, come ad esempio i proprietari delle villette dei dintorni, sono addirittura riusciti a individuare l’abituale tratta dei cinghiali con l’arrivo e il successivo allontanamento dal sentiero che conduce al Sert. E del resto lì la zona è ideale per qualunque animale intenzionato ad avvicinarsi agli insediamenti umani a caccia di cibo, o di acqua con le temperature canicolari del periodo, essendoci il grande polmone verde del Parco della Biodoversità.

Tanta, di conseguenza, la legittima preoccupazione dei residenti e frequentatori dell’area, che a prescindere dai piani generali di competenza del dipartimento regionale dell’Agricoltura si aspettano risposte esaurienti anche dall’avvocato Casalinuovo e dagli uffici comunali, o comunque territoriali, preposti. Le gatte da pelare per lui non sono però certo finite qui.

Sebbene infatti siano parecchi e altrettanto complessi i problemi del capoluogo, i primi comunicati stampa dei neoconsiglieri di Palazzo De Nobili sembrano quasi tutti concentrarsi sullo stesso assessorato. Nel centro del mirino, si fa per dire naturalmente, il decoro urbano. E l’immagine della città che i rappresentanti di Riformisti Avanti, Giorgio Arcuri e Stefano Veraldi, hanno messo al primo posto - come ovvio dal loro punto di vista - nell’agenda delle cose da fare. I due si sono a riguardo riferiti al “biglietto da visita” che deve offrire il capoluogo, raccomandando l’applicazione delle penali ai concessionari dei servizi di igiene pubblica Sieco e Verde Idea in caso di riscontrato mancato rispetto di quanto stabilito nel contratto di appalto o nel capitolato. Una linea dura, insomma, suggerita da Arcurti e Veraldi a Casalinuovo pure al fine, fra le altre cose, di garantire la migliore fruibilità possibile del verde cittadino.