Saitta firma una determinazione con cui sceglie «intuitu personae» i suoi nuovi collaboratori. Ma non specifica costi e durata del nuovo rapporto. E i 5 stelle annunciano battaglia
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L'Asp di Cosenza potrebbe essere diventata una sorta di feudo personale, una enclave indipendente nella quale i delegati del governo possono fare quello che vogliono, anche scegliere e cooptare collaboratori (pagati dai contribuenti) senza dover dare alcun tipo di spiegazione ufficiale e aumentando quei costi che i commissariamenti avrebbero l'obbligo di ridurre.
La storia del commissario
Il commissario dell'Azienda, la «prof.ssa» Daniela Saitta, lo scorso 17 gennaio ha firmato una sintetica determinazione (la numero 15) con la quale viene costituita la sua nuova segreteria personale.
Saitta, nominata il 13 dicembre tramite un decreto del ministero della Salute, affida così l'incarico di collaborazione e consulenza a due professionisti, Francesco Cribari e Marta Belmonte.
Ad alimentare le perplessità sono però le motivazioni e le formule adottate dalla commissaria, la quale, in sostanza, non rende noti i curriculum dei nuovi collaboratori e non chiarisce l'eventuale mancanza di elementi di incompatibilità.
Soprattutto, Saitta non mette nero su bianco la durata della collaborazione di Cribari e Belmonte, né spiega quali saranno i loro compensi e i nuovi costi per l'azienda, con tanto di individuazione del relativo capitolo di bilancio cui imputare la spesa. Niente di niente.
Le spiegazioni di Saitta
La commissaria si limita soltanto a sottolineare che la segreteria, per tutto il 2019, era stata formata «da personale interno a questa Azienda che, quindi, è rimasto sottratto dagli uffici di originaria appartenenza». Una circostanza che, secondo Saitta, avrebbe determinato l'«inevitabile ricaduta negativa in termini quali-quantitativi sugli uffici e/o servizi già carenti di personale dedicato».
Ragione per cui la commissaria ritiene «utile e necessario» avvalersi della collaborazione di «professionisti esterni» i cui profili sono stati selezionati «intuitu personae», cioè esclusivamente in base alla fiducia personale che Saitta ripone in loro. Stop, per il momento non vengono spiegati altri motivi per i quali Cribari e Belmonte dovrebbero meritare quel posto in Azienda.
La delegata del governo aggiunge soltanto che i nuovi segretari hanno manifestato la propria disponibilità al «commissario» nei termini «che saranno precisati con successivi e ulteriori provvedimenti».
Sarà tutto in regola?
Tutto in regola? Forse sì, ma appare comunque singolare la motivazione secondo cui il personale interno dell'Asp sarebbe «rimasto sottratto agli uffici di originaria appartenenza», dal momento che l'atto aziendale dell'Asp prevede espressamente l'ufficio di segreteria, composto da personale interno all'Azienda.
Controversa pare inoltre la ratio stessa dell'atto, in chiara antitesi con la logica insita nel Decreto Calabria, da cui sono poi scaturiti i nuovi commissariamenti delle Aziende e dunque la designazione di Saitta. Il provvedimento legislativo voluto dall'ex ministro della Salute Giulia Grillo, infatti, prevede processi di internalizzazione del personale proprio per ridurre i costi e giustificare il turnover.
In soldoni: i commissariamenti servono a ridurre le spese, non certo a incrementarle. La determinazione di Saitta sembra invece andare proprio in quest'ultima direzione, peraltro senza specificare quanto incideranno le collaborazioni di Cribari e Belmonte sulle casse dell'Asp.
Il M5s in subbuglio
Da quel che trapela, l'atto firmato dalla commissaria avrebbe già scatenato la reazione di quella parte del Movimento 5 stelle che da tempo denuncia le distorsioni provocate dal Decreto Calabria. Sembra infatti che alcuni parlamentari stiano lavorando a una diffida per spingere i commissari regionali della Sanità, Saverio Cotticelli e Maria Crocco, ad annullare in autotutela l'atto di Saitta, ritenuto illegittimo per la violazione del principio di tutela dell'interesse pubblico.
Nel caso in cui Cotticelli non dovesse procedere alla revoca, i portavoce del M5s sarebbero anche pronti a rivolgersi alla Corte dei conti e alla procura di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri.
Il precedente tra Saitta e i 5 stelle
Di recente, Saitta era finita al centro di un'altra diffida con la quale i deputati Francesco Sapia e Dalila Nesci chiedevano al governo Conte di non procedere all'approvazione della nomina dei commissari dell'Asp di Cosenza e dell'ospedale di Reggio Calabria. Il motivo? Secondo i parlamentari 5 stelle, Saitta e Iole Fantozzi sarebbero due soggetti «non in possesso dei requisiti di legge».
Anche in quel caso Sapia e Nesci annunciarono esposti in procura. Entrambe le nomine furono poi ratificate, ma, almeno per Saitta, i problemi potrebbero non essere finiti.
bellantoni@lactv.it