Alcuni sindaci puntano a presentare emendamenti allo statuto sul sistema di votazioni in cui i capoluoghi valgono come i piccoli comuni. Chieste norme più stringenti per la nomina del direttore generale
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Si profila un nuovo rinvio dell’assemblea dei sindaci Arrical, l’agenzia regionale dell’acqua e dei rifiuti, prevista per domani. I 40 sindaci componenti del consiglio direttivo sono chiamati ad eleggere il presidente e votare lo statuto che regola il funzionamento dell’ente. Sulla nomina del presidente si stanno registrando interlocuzioni fra i sindaci del centrosinistra e quelli del centrodestra.
In particolare questi ultimi, che hanno decisamente la maggioranza, si sono detti disponibili a trovare la convergenza su un nome condiviso. Ma il nome ancora non è venuto fuori. In campo ci sono, come abbiamo già detto, due ipotesi: il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che avendo un profilo civico potrebbe incontrare un sostegno bipartisan. Lo stesso, intervistato oggi dal nostro Pierpaolo Cambareri a “Dentro la notizia” ha detto che il suo primo pensiero è quello di governare la sua città, ma non è sembrato offrire una chiusura netta all’ipotesi. L’altro nome in campo è quello del sindaco di Cirò, nonchè presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari. Si tratta, in questo caso, di un profilo più marcatamente politico. Insomma la quadra sembra essere ancora lontana e la nomina del presidente molto probabilmente slitterà.
Funzioni pubbliche | Arrical, slitta l’elezione del presidente dell’autority dell’acqua e dei rifiuti: in pole position c’è il sindaco di Cirò Marina
Anche perché i sindaci sono alle prese con un altro punto all’ordine del giorno ovvero l’approvazione dello Statuto che regola il funzionamento degli organi sociali di Arrical, la cui bozza è stata redatta dal commissario Bruno Gualtieri. Molti sindaci, soprattutto quelli delle città capoluogo, contestano che il sistema di votazione sia basato sull’uno vale uno, senza un peso ponderato in base agli abitanti. Così un comune di 2000 abitanti ha lo stesso peso di Reggio Calabria. Il punto è che le sette grandi città che fanno parte di diritto del consiglio direttivo, ovvero i cinque capoluoghi più Corigliano Rossano e Lamezia Terme, fanno insieme quasi 550mila abitanti ovvero un quarto della popolazione calabrese. Il sistema dell’uno vale uno potrebbe emarginare queste città e far prevalere i piccoli comuni che sono la maggioranza fra i 40 eletti. A questa osservazione c’è chi replica che il peso ponderato è stato considerato nel momento elettorale dividendo i comuni per fascia. Resta però tutta l’intenzione da parte di alcuni sindaci di presentare emendamenti allo statuto per evitare questa situazione visto che l’approvvigionamento idrico e la raccolta rifiuti delle grandi città si presenta molto più complesso rispetto ai piccoli comuni.
Questo porta ad una discussione anche sul ruolo del direttore generale di Arrical. Sia la legge istitutiva sia lo Statuto danno al presidente la prerogativa della nomina. Ma in nessuno dei due casi vengono chiarite di quali competenze debba essere dotato il futuro manager che sarà quello che in realtà muoverà i fili. Basterà avere semplice competenza amministrativa o sarà necessaria una esperienza tecnica nel settore? Certamente vista la delicatezza dell’argomento il presidente Occhiuto non nominerà uno qualsiasi, ma i sindaci dei capoluoghi sono pronti a presentare una serie di emendamenti allo statuto anche per definire i requisiti minimi per ricoprire la carica. Il tutto mentre in consiglio regionale sta per arrivare l’ennesima legge omnibus con la quale il personale del Corap verrà assorbito da Sorical, individuato come soggetto gestore dell’intero ciclo idrico. Riuscirà la società dell’acqua a mantenersi in equilibrio economico con queste continue iniezioni di personale?