VIDEO | Pochissime le reazioni alla bufera giudiziaria. Il sindaco di Catanzaro scarica il suo ex alleato politico proprio mentre la Lega con Invernizzi prende le distanze dal presidente del Consiglio. E Morra con il suo incomprensibile attacco ai calabresi spacca i 5s
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
È uno spettacolo indecoroso quello che sta andando in scena dopo l’arresto del presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini. Come se non bastasse l’emergenza sanitaria da affrontare senza presidente di Regione e senza più la guida di palazzo Campanella a rendere drammatica la situazione in Calabria, anche le reazioni scomposte del mondo politico lasciano davvero perplessi.
Dopo avere eletto Tallini presidente con una forzatura alla prima seduta di Consiglio, i partiti hanno immediatamente cominciato a scaricarlo senza neanche aspettare l’esito del processo. E se il presidente ff Nino Spirlì si è detto garantista, seppure ha definito le accuse nei confronti di Tallini molto gravi, è stato il sindaco di Catanzaro a prendere in maniera più marcata le distanze. Nonostante i trascorsi politici da alleati e manovratori delle dinamiche nel capoluogo, Sergio Abramo ha preferito ricordare non le vittorie comuni ma i momenti di conflitto dichiarando una distanza totale dai comportamenti di Tallini.
Il che non può che leggersi anche come uno smarcarsi in vista della prossima riorganizzazione interna a Forza Italia e delle future regionali. Abramo è sempre vicino alla Lega che, non a caso, nelle stesse ore tramite il segretario regionale Cristian Invernizzi illustrava la distanza del Carroccio dal presidente del Consiglio regionale seppure i consiglieri leghisti lo abbiano votato.
A mettere il carico da novanta però è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra che, invece, di godersi una vittoria morale dopo le polemiche del dopo elezioni regionali quando l’organismo aveva inserito Tallini tra gli impresentabili, ha voluto strafare ed è andato fuori dal seminato. Tirando in mezzo la presidente Jole Santelli, la sua malattia e la sua candidatura, eventualmente responsabilità di Forza Italia e non certo dei calabresi, e gli stessi cittadini che hanno votato Tallini.
Secondo Morra la Calabria che sceglie male i suoi rappresentanti non è recuperabile. Dimenticandosi che proprio i calabresi hanno eletto lui e gli altri parlamentari del M5S alle ultime politiche. Abbastanza per spaccate anche il suo partito. «Da figlio di una persona deceduta a 56 anni per cancro, ho una sensibilità diversa nel parlare di malati oncologici. Tallini l'ho combattuto nel marzo 2018, vincendolo, da allora, e ancor prima, l'ho sempre combattuto insieme a decine di migliaia di calabresi che ci hanno dato fiducia. Non credo che abbiamo fatto nulla per meritarcelo, almeno noi», ha dichiarato il deputato grillino calabrese Giuseppe D'Ippolito.
Anche Dalila Nesci sulla stessa linea «Ritengo assolutamente inappropriate le considerazioni del presidente Morra: è necessario che provveda subito a rettificare quelle parole, che suonano come un insulto ad un intero popolo. Ora è necessario lavorare per dare serenità ad un'opinione pubblica già esasperata da questa pandemia».