«Io sono dell’idea che Castrolibero e Montalto debbano essere coinvolti nel progetto del comune unico dell’area urbana». La fuga in avanti di Occhiuto sul tema della fusione tra Cosenza e Rende non ha colto di sorpresa il sindaco della città del Campagnano. Della questione c’era da tempo un dialogo aperto con l’inquilino di Palazzo dei Bruzi. Marcello Manna, però ci tiene a ribadire la necessità di avviare fin da subito un processo inclusivo, per tirare dentro immediatamente anche Castrolibero e Montalto Uffugo.

 

«Poi sarà necessario coinvolgere associazioni, parti sociali, studenti dell’Università della Calabria, anche per assolvere ad una funzione di corretta informazione, necessaria per consentire ai cittadini di esprimere valutazioni oggettive e prive di pregiudizi». Tutti passaggi da consumare, secondo il sindaco di Rende «per evitare che la decisione venga calata dall’alto dalle amministrazioni. I cittadini devono essere informati, devono essere consapevoli delle conseguenze della fusione ed esprimere , attraverso il voto referendario, il proprio assenso o dissenso». Forse lo scetticismo è l’ostacolo più duro da superare.

 

«I cambiamenti sono sempre traumatici e non mancano le resistenze – replica Manna - Personalmente in queste ore raccolgo grandi entusiasmi ma anche forti obiezioni. Qualcuno ci addita come traditori della storia di Rende. Ma non è così: nessuno perderà la propria identità né le proprie tradizioni. La politica, nel far comprendere questi aspetti, si misura su un terreno difficile, ma a me piacciono le sfide. Anche sul piano politico – conclude il primo cittadino del Campagnano - abbiamo avviato una discussione in consiglio comunale. Nel dibattito sono emerse proposte, suggerimenti, ma non ho registrato dinieghi assoluti e preventivi. Noi non dobbiamo sfuggire al tema della fusione, ma abbiamo la responsabilità di arrivare ad una decisione. Se ci sarà una maggioranza che ci consentirà di procedere non ci tireremo indietro».

 

Salvatore Bruno