VIDEO | Si attende l'apertura di una nuova sede della Fondazione per mettere in mostra le carte che furono dello scrittore di Maropati. Intanto, gli enti sovracomunali non hanno ancora nominato i loro delegati
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«Ancora qualche mese e risolveremo il problema». Non ha dubbi il sindaco di Maropati, Rocco Ciurleo, che non si sottrae al dovere di dare spiegazioni dopo la scoperta – fatta ieri da LaCnews24 – sullo stato dell’archivio delle carte dello scrittore Fortunato Seminara, chiuso dentro gli scatoloni ammassati nell’ex scuola di Tritanti. Le ore trascorse hanno dato occasione alla Fondazione, di cui fanno parte Comune, Regione e Città metropolitana, di mostrare le foto che immortalano l’ammasso delle carte storiche sul pavimento del deposito comunale, ed al primo cittadino di indicare tempi e modi per uscire dall’imbarazzante obblio.
«L’archivio – spiega Ciurleo – si trova in quello stato dall’ottobre 2019, quando il mio predecessore dovette trasferire la sede della Fondazione, per ristrutturare l’immobile dove verranno realizzati gli alloggi e la caserma dei carabinieri». Il sindaco non ci sta a far passare la sua amministrazione come immobile rispetto alle operazioni di ritorno alla normalità che ora si impongono. «Appena ci siamo insediati dopo le elezioni del settembre 2020 – prosegue Ciurleo abbiamo nominato i consiglieri che per conto del Comune stanno nella Fondazione, sollecitando Regione e Città metropolitana di fare altrettanto. Poi, abbiamo individuato in una parte del municipio dove aprire la nuova sede della Fondazione portare il materiale più importante che oggi non riusciamo a mettere in mostra».
C’è quindi una colpa anche degli enti sovracomunali, ma il sindaco – che insegna informatica e da anni gestisce un blog personale che da tempo valorizza l’opera dello scrittore – non vuole fare polemiche. «Condivido la scelta di preferire la caserma dei carabinieri alla fondazione Seminara – conclude – ma ora serve una assunzione di responsabilità anche da parte degli altri soci, che devono al più presto fare le loro nomine, aiutandoci anche a intercettare fondi che servono per fare una sede definitiva all’interno della futura Casa della Cultura».