Il presidente del Consiglio regionale dopo l’ordinanza della Santelli e la successiva diffida: «In occasione dell’assurda diffusione in anticipo della bozza del Dpcm sulla chiusura nazionale, potevamo invocare il reato di procurata epidemia e invece abbiamo scelto la via del dialogo»
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«Il Governo rinunci alla prova di forza, all'esibizione muscolare, persegua la strada del dialogo e della leale collaborazione. Non vada oltre alla diffida, altrimenti aprirà un conflitto molto duro non tanto e non solo con la Regione Calabria, quanto con tutto il sistema delle autonomie regionali su cui si fonda la nostra Repubblica». È quanto afferma, in una nota, Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria sulle polemiche sorte a seguito dell'ordinanza di apertura della governatrice Jole Santelli.
«Non ci faremo piegare»
«Al ministro per gli Affari regionali Boccia, che in queste ore sta parlando irresponsabilmente di un atteggiamento della Calabria 'ostile al Governo' - prosegue Tallini - debbo ricordare che in Italia non esiste la 'clausola di supremazia' che consente al potere centrale di sospendere l'autonomia delle Regioni. Se insisterà sulla linea dura, se cercherà di introdurre in maniera subdola una forma di 'clausola di supremazia' a colpi di ricorsi, sappia che non ci faremo piegare e risponderemo con altrettanta fermezza».
«Gli errori del Governo limitati dalla Regione Calabria»
Secondo il presidente del Consiglio regionale, «la Calabria è stata in questi difficili mesi estremamente responsabile, anzi ha messo una pezza agli incredibili errori commessi dal Governo centrale, come l'assurda diffusione in anticipo della bozza del Dpcm che chiudeva tutto il territorio nazionale, dando sfogo ad un esodo che avrebbe potuto essere devastante».
«Avremmo potuto ricorrere alla giustizia ordinaria, invocare il reato di procurata epidemia per il Consiglio dei Ministri - prosegue Tallini - abbiamo invece scelto la leale collaborazione e il dialogo. Se oggi la nostra Regione è quella che ha la minore incidenza in rapporto alla popolazione, vuol dire che i calabresi hanno fatto buon uso della loro autonomia. L'ordinanza della presidente Santelli non si scosta dalla linea della responsabilità e si muove all'interno di una tendenza alla graduale riapertura del motore economico del Paese, dando anche un contributo al delicato passaggio alla fase 2. Anche il prof. Bassanini, che certo non appartiene all'area del centrodestra, ha ammesso che le Regioni non si sono distanziate più di tanto dalle indicazioni centrali. Rinuncino Conte e Boccia alla tentazione totalitaria e rispettino le scelte corrette e responsabili delle Regioni, intavolando un proficuo rapporto di collaborazione con i territori».