Dopo la lettera sottoscritta insieme ad altri dodici colleghi in vista dell'elezione del presidente, il primo cittadino di Catanzaro sottolinea: «Assieme rappresentiamo mezzo milione di abitanti, una guida non condivisa nascerebbe più che azzoppata» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il primo cittadino di Catanzaro, Nicola Fiorita, torna sull'elezione ormai prossima del presidente di Anci Calabria, a pochi giorni dalla lettera aperta sottoscritta insieme ad altri dodici sindaci, con la quale si auspicava per l'associazione una guida «fortemente istituzionale» e «non divisiva». Una richiesta arrivata dopo l'ufficializzazione della candidatura di Rosaria Succurro, mal vista dal centrosinistra.
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E l'intervento odierno di Fiorita parte proprio da quel documento firmato insieme ad altri dodici colleghi, di cui ora ribadisce fortemente i contenuti. «La richiesta di una presidenza unitaria e istituzionale per Anci Calabria - scrive il primo cittadino di Catanzaro - è venuta dai sindaci delle più importanti città calabresi, quattro capoluoghi di provincia su cinque, tra cui il capoluogo di regione, ma soprattutto dai più popolosi centri. Tutti assieme rappresentano mezzo milione di abitanti, ma – quel che più conta – il 90% delle funzioni politiche, amministrative, economiche, sociali e culturali della Calabria. È stata un richiesta bipartisan, se è vero che tra i firmatari, in prevalenza di centrosinistra, figurano anche i primi cittadini di amministrazioni di centrodestra e civiche».
Aggiunge Fiorita: «Viene difficile immaginare l’elezione di un presidente dell’Anci al di fuori del consenso delle più importanti realtà comunali della regione, senza per questo nulla togliere all’importanza dei Comuni di media e piccola dimensione. Una forzatura che non tenesse conto di questa richiesta unitaria indebolirebbe la futura azione dell’Anci che ha invece bisogno di unità e soprattutto autonomia dagli altri livelli di governo, a cominciare dalla Regione».
Per il sindaco di Catanzaro, quindi, il nodo «non è elettorale, ma politico. Crediamo che a nessuno convenga perseguire una presidenza non condivisa dalla quasi totalità delle grandi città calabresi e che quindi nascerebbe più che azzoppata. Sono certo - conclude Fiorita - che nessuno si assumerà la responsabilità di spezzare sul nascere la possibilità di dare all’Associazione una guida unitaria, condivisa e in grado di rappresentare l’intero sistema dei Comuni davanti a sfide molto ardue, a cominciare dal Pnrr e dall’autonomia differenziata».