«Dal luglio 2021, giorno dell’elezione di Marcello Manna a presidente di Anci Calabria, ad oggi si è puntualmente verificato quello che avevo enunciato durante i lavori di quell’assemblea congressuale tenuta a Rende. In questi due anni ho cercato di mantenere sempre viva la discussione sulla credibilità ed autorevolezza che deve perseguire l’Associazione che riunisce i comuni calabresi ed, a questo punto, è quasi un obbligo morale, dopo le sollecitazioni che mi sono pervenute, riproporre quei temi che avevo indicato come centrali nel rilancio dell’Associazione e puntare, questa volta, al coraggio dei colleghi sindaci che due anni fa è mancato. L’associazione dei Comuni in Calabria è al bivio: o risale la china o può chiudere i battenti», con queste parole il sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo annuncia di riproporre la candidatura nella prossima Assemblea congressuale, in programma il prossimo 29 giugno, che eleggerà i nuovi organi di Anci Calabria.

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«Le ultime vicende, soprattutto quelle relative alla modifica della legge regionale sulla fusione dei Comuni – ha evidenziato il sindaco Vittorio Scerbo – ha dimostrato plasticamente la debolezza di Anci Calabria. È necessario ripartire dai problemi, e non dai blocchi di partito, per riportare al centro dell’attenzione l’importanza dell’autonomia associativa per svolgere un ruolo forte e credibile a supporto di tutti i Comuni calabresi. L’Associazione dei Comuni deve essere controparte attiva e interlocutore autorevole della Regione, non attore passivo, inerte o appiattito il più delle volte su temi e argomenti di portata generale».

«Per questo – ha proseguito Scerbo – l’invito è non solo ai colleghi che avevano già espresso apprezzamento al 2021 per l’idea di rilancio di Anci ma a tutti quelli che credono che sia necessario un cambio di passo radicale rispetto alla strada imboccata visto che – come ripetiamo spesso nelle nostre riunioni - i problemi che dobbiamo affrontare ogni giorno non hanno colore politico. Scriverò a tutti i 380 comuni associati affinché si condivida quest’idea complessiva di rete che sappia agire in maniera unitaria a difesa delle medesime istanze ed esigenze che accomunano tutti gli enti dal più piccolo al più grande. Bisogna dare voce soprattutto ai Comuni più piccoli, che rappresentano la gran parte dei comuni calabresi, e che devono avere pari dignità e trattamento rispetto ai grossi centri».

«Una linea di comunicazione diretta ed efficace con i Comuni soci rimane la base indispensabile per costruire e rafforzare il senso di rete e di squadra. L’organizzazione amministrativa interna deve, per questo motivo, recuperare agilità e fornire maggiori servizi ai Comuni soci, con supporto specifico per iniziative e progetti. L’urgenza principale è sicuramente l’attivazione di un tavolo di lavoro permanente con la Regione Calabria per i temi che riguardano i Comuni e che, nell’ultimo periodo, ha visto aprirsi nuovi argomenti e scenari. Indispensabile, infine - conclude Scerbo - , la stabilizzazione finanziaria dell’Associazione regionale con il recupero delle pregresse morosità e la valorizzazione della progettualità, della formazione e del supporto operativo in raccordo con le strutture nazionali dell'Associazione.