Nel quartier generale di Cosenza vecchia è un via vai continuo. Si susseguono a ritmo serrato riunioni, incontri, telefonate. Giacomo Mancini è impegnato nell'operazione primarie e insieme ai suoi amici del capoluogo e della provincia di Cosenza tiene a dare il suo contribuito a Matteo Renzi.

 

«In questa fase difficile per il Paese, Renzi può rappresentare un punto di riferimento per riformisti e moderati. È tra i pochi che può unire uno spettro di forze ampio che può andare ben oltre il Pd e che può sconfiggere il populismo dilagante» spiega Mancini agli amministratori vicini alle sue posizioni che gli chiedono come immagina lo scenario politico. «Ecco perché dobbiamo dare una mano a Renzi».

 

Del resto Mancini che può vantare una storia socialista importante, insieme ai suoi, per Renzi si era già speso durante la campagna referendaria del dicembre scorso. E adesso continua a farlo nonostante al leader di Pontassieve quella sconfitta sia costata Palazzo Chigi. «Siamo un bel gruppo. E domenica porteremo il nostro contributo» dicono gli amici di Mancini. In prima fila il neo consigliere provinciale Saverio Audia. Un risultato importante lo si aspetta a Fuscaldo dove è molto attivo il vice sindaco Paolo Cavaliere. E poi a Fiumefreddo e a Cleto. Nei comuni della valle del Savuto c'è una storica enclave legata ai Mancini. In rappresentanza della comunità arbresh c'è Antonio Pomillo di Vaccarizzo Albanese. E poi presenze da Oriolo, Terranova, Villapiana.

 

Molto attivo il gruppo di Cosenza. Con in testa gli ex consiglieri Elvira Maddaloni e Salvatore Dionesalvi, l'ex presidente di circoscrizione Massimo Colla e molti tra i candidati nella lista "oltre i colori". Da Cosenza l'avvocato Salvatore Giorno coordina il lavoro sui social. E anche lui sarà tra i 50 che Matteo Renzi premierà per aver meglio testato la sua nuova app per telefonini. «Certo non c'è più il phatos di altre occasioni- ammettono - ma le primarie rimangono sempre una grande strumento di democrazia».

 

Salvatore Bruno